Page 19 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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parte prima


                                    LA FINE DEL MONDO ANTICO


















               1.1. La pressione dei barbari sui limes e i tentativi   i magri proventi lavorativi con i ricchi bottini delle scorrerie
                    di arginarla                                       perpetrate ai danni delle popolazioni limitrofe. Tra le vitti-
                                                                       me per antonomasia i Cinesi che, per stornare l’insostenibile
                  Agli inizi del V secolo, un insieme di circostanze im-  vessazione, eressero la fortificazione più imponente mai rea-
               provvise, originatesi dall’imprevedibile quanto travolgente   lizzata sulla terra, la mitica Muraglia .
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               avanzata di popoli nomadi provenienti dalla Mongolia , de-
               terminò una destabilizzazione a catena a ridosso delle fron-
               tiere orientali dell’Impero romano. La pressione, in continua   8   C. DALIN, Peregrinations along the great wall, The Commercial Press,
               levitazione già nei secoli precedenti, con l’impatto di quell’ul-  Hong Kong 1987, p.6.
               teriore sollecitazione toccò il parossismo, travolgendo ogni
                                                                       Nella pagina a fianco: la conquista di Baghdad da parte di Hülagü Khan,
               ostacolo. Quanto temibile fosse l’emergenza può arguirsi
                                                                       in una miniatura medievale.
               dal fatto che la razzia fosse l’unica risorsa di quei terribili   Sotto: Genghis Khan in battaglia. Illustrazione tratta da una cronaca di
               aggressori. Da un punto di vista strettamente etnico, infat-  Rashid al-Din, XIV sec.
               ti, va rilevato che la defi-
               nizione di “nomade”, in
               questo specifico caso, non
               implica un mancato svi-
               luppo culturale, poiché  i
               Mongoli conoscevano
               già l’agricoltura e i suoi
               apporti, pur avendone
               abbandonato la prati-
               ca a favore dell’alleva-
               mento del bestiame, per
               loro  più redditizio. Il
               perché  dell’anomala op-
               zione deve ricondursi al
               contestuale svilupparsi di
               una  straordinaria caval-
               leria,  capace di integrare




               7   E. D. PHILLIPS, L’impero dei
               Mongoli, Newton Compton,
               Roma 1979, pp. 15-29.



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