Page 17 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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frontare le sfide dei prossimi anni. Il valore intrinseco
dell’intero riordino va ricercato nel consolidamento
del quadro normativo preesistente e nell’affermazione
della militarità in un contesto di dipendenza al nuo-
vo assetto della Difesa. Occorreva infatti, da una parte
preservare la peculiare connotazione intrinseca al ruo-
lo militare dell’Istituzione, irrinunciabile patrimonio
di valori e tradizioni, e dall’altra affermare in modo
inequivoco il ruolo di assoluto rilievo che l’Arma aveva
già assunto quale componente dello strumento militare
e di sicurezza del Paese.
E, in luogo dei circa 300-400 suggestivi castelli po-
sti a presidio e controllo del territorio, assicurano con
ben altra capillarità, dedizione e capacità d’intervento
le 5.500 stazioni dei Carabinieri, senza dubbio diverse
dai primi per architettura e dimensioni ma, dal punto
di vista operativo, affini a quei loro remoti antenati, di
cui nelle pagine che seguono è rievocata, sia pure in
sintesi, la vicenda storica, preceduta da un breve reper- In alto: il castello svevo di Bari, caserma dei Carabinieri, in una lito-
torio per favorire la comprensione della castellologia grafia della fine del XIX sec.
federiciana. Sopra: lo stemma attuale dei Carabinieri.
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