Page 15 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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genza, o per la rapidità  dei loro cavalli avranno
                  offesa una persona sulle strade, nelle contrade
                  o in altri luoghi», «estendere processi verbali
                  di tutti i cadaveri ritrovati», «arrestare quelli
                  che terranno giochi d’azzardo, od altri giuochi
                  proibiti»” . E non ultimo: «dissipare colla forza
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                  tutti gli assembramenti armati e non armati a
                  mal fine» e «prendere tutti quelli che saranno
                  trovati esercenti vie di fatto e violenze contro
                  la sicurezza delle persone, come pure riguardo
                  alle proprietà  pubbliche e particolari. 4

                  Conseguita l’unificazione nazionale i pro-
               dromi di quella che sarà la violenta reazione di
               molte popolazioni meridionali possono ravvi-
               sarsi in quanto scriveva il Manfredo Fanti, mi-
               nistro della Guerra

                  precipuo dovere del Governo verso i popoli
                  novellamente annessi allo Stato è  senza dubbio
                  quello di provvedere alla sicurezza pubblica,
                  e a questo uopo fu una delle sue prime solle-
                  citudini quella di applicare a quegli Stati l’isti-
                  tuzione dell’Arma dei Carabinieri, che ha reso
                  nelle province subalpine, per tanti anni, servizi
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                  eminenti.
                  L’urgenza e la gravità del momento fece
               estendere all’intera neonata nazione, con un
               ovvio ampliamento, l’organico dei Reali Cara-
               binieri, impedendo la costituzione di un nuovo
               organismo di polizia territoriale che sarebbe
               stata senza dubbio: «più adatta allo spirito di
               uno Stato nazionale, [ma] avrebbe però  richie-
               sto un periodo indeterminato di organizzazio-
               ne e di rodaggio, con tutti i rischi prevedibili
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               sul piano interno ed esterno».  E, in luogo dei
               suggestivi castelli i Carabinieri si dislocarono in
               una miriade di funzionali stazioni, diverse dai
               primi per architettura, ma affini per funzione.
                  Oltre un secolo più tardi, in data 5 otto-
               bre 2000, con il decreto legislativo n° 297 si
               è proceduto a una nuova e più articolata rior-


               3  Ibidem.
               4  Ibidem.
               5  Ivi, p. 46.  Il testo è  in O. SCAFFIDI, C. GUALDI e V. PEZZOLET
               (collaborazione di), I Carabinieri. 1814-1980, 1980, p. 103.
               6  G. OLIVA, Storia dei Carabinieri..., cit., p. 73.



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