Page 25 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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La gravità della situazione determinò l’avvento di un 1.3. Dal quadriburgo legionario alla villa rustica
nuovo tipo di fortificazione, quella rurale di iniziativa
privata, destinata anch’essa a una futura ampia ripro- Il castello, che costituisce la più evidente e, in ultima
posizione. In particolare, la villa romana, fino ad allora analisi, emblematica costruzione medievale, dal punto di
caratterizzata dalla pianta aperta e articolata sulla cam- vista residenziale può considerarsi l’estrema filiazione del-
pagna, non sopravvisse a lungo dopo gli albori del III le ville rurali fortificate romane, fermo restando l’evidente
secolo. Il destino comune alla maggior parte delle abita- cooptazione iniziale dai canoni architettonici militari dei
zioni di questo tipo fu quello dell’abbandono, e ciò non quadriburgi romani, a loro volta filiazione dei tetrapirgi
tanto per gli eccessivi rischi che implicava la permanen- ellenistici, fortini quadrati le cui dimensioni si attestano
za abitativa tra le loro mura a causa delle accennate scor- intorno alla cinquantina di metri per lato, con quattro tor-
rerie barbare, ma soprattutto per la tracotanza con cui le ri, anch'esse quadrate, ai vertici. Il prologo della vicenda
bande di banditi e briganti, nate a seguito del dissolversi ebbe luogo nelle lande agricole europee e nordafricane
del potere centrale, vessavano le contrade appena disco- dell’Alto Medioevo, dove si svilupparono masserie che
ste dalle grandi città. A moltiplicarne gli organici prov- per funzione produttiva autarchica, ancor più che per
vedeva inoltre lo spietato fiscalismo dello Stato, causa ed connotazione formale, anticipavano i futuri castelli svevi
effetto della travolgente crisi economica divampata in a pianta quadrata e con quattro torri ai vertici.
quel medesimo arco storico. Non si trattò, però, di una Dal punto di vista strutturale, infatti, la villa rusti-
scomparsa radicale – permanendo la necessità del loro ca fortificata differiva dalle costruzioni più antiche per
apporto agricolo – ma tipologica. l’adozione di un impianto chiuso con alte mura cieche
A partire dall’ultima fase dell’agonia dell’Impero d’oc- alla base; essa può essere considerata la variante civile
cidente, si osservò un crescente ricorso alla fortificazione del quadriburgo legionario, una sorta di fortino com-
elementare anche in edifici che, fino ad allora, non ne ave- plementare che, dopo un’estesa e ampia parentesi civile,
vano mai avuto bisogno, accomunati solo dall’essere iso- tornerà militare nei castelli federiciani. Paradossalmente
lati. Dalle masserie autonome alle fattorie più periferiche, la villa – che in origine fu una creazione architettoni-
dalle chiese rurali ai monasteri appartati, l’adozione di ca squisitamente romana – tornò in Italia con le nuove
espedienti architettonici difensivi divenne indispensabile connotazioni imposte dalle circostanze nei territori del
per garantirsi un minimo di sicurezza prima dalle razzie Nord Europa e del Nordafrica. Le fasi salienti della sua
delle bande di predoni, sempre più fameliche e numero- elaborazione presero avvio da un impianto aperto a U
se, e poi dalle incursioni di branchi sbandati di barbari. che presto però si chiuse, con una facciata caratteriz-
Di più, ovviamente, esulava dalle potenzialità ostative di zata da una vistosa loggia porticata che dava alla villa
quella fortificazione leggera, ma si trattava comunque di rielaborata l’aspetto di un quadrilatero con un cortile
un chiaro segnale che presto divenne generale. Anche in interno. Il relativo criterio informatore è evidente: barat-
questo caso il progressivo aumento delle loro connotazio- tare il suo libero gravitare sui campi circostanti (era pur
ni ostative conferma non tanto che i predoni e i barbari sempre una costruzione rurale) in cambio di una mag-
si fossero resi capaci di espugnare quegli edifici, semmai giore protezione. La mutazione tuttavia a quel punto era
il contrario, giustificando così pienamente gli oneri per ancora lontana dall’essere conclusa. In pochi decenni,
quelle adozioni, invece delle evacuazioni. In breve tempo come detto poc’anzi, ispirandosi ai quadriburgi di con-
la fortificazione civile si allargò a qualsiasi struttura che fine, anche al quadrilatero delle ville si addossarono
svolgesse qualunque ruolo reputato vitale: finirono, come quattro torrette angolari. In un primo momento si era
accennato, fortificati i pozzi, i granai, i ponti, le darsene, i trattato di colombaie, ma presto le torrette si ispessirono
santuari, e persino i ricetti per il bestiame, poiché non era acquisendo potenzialità difensive, fuoriuscendo inoltre
indispensabile proteggerli solo per non vederli distrutti, in aggetto dal perimetro della villa per poterlo fiancheg-
ma anche per evitare che gli aggressori se ne potessero giare. In definitiva siamo di fronte, a questo punto, a
avvalere per incrementare le scorrerie. Tutto il repertorio una singolare fortificazione civile con precise peculiari-
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di tipologie dell’architettura militare iniziò a svanire nel tà ostative, passive e attive.
XV secolo per essere dismesso del tutto sul finire dello
stesso, quando l’artiglieria manifestò un vistoso e signifi-
13 F. RUSSO, La difesa delegata. Ragguaglio storico sulla difesa civile arma-
cativo progresso.
ta in Italia, SME Ufficio Storico, Roma 1995.
parte prima - la fine del mondo antico 21

