Page 347 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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                           La 2  armata e Le operazioni di controguerrigLia in JugosLavia (1941-1943)  347
              riutilizzarono prontamente ogni L3 catturato intatto o solo danneggiato.
                 Nel corso del 1942-1943 furono assegnati ai reparti impegnati nella controguerriglia
              nei Balcani alcune centinaia di nuovi mezzi corazzati, quali autoprotetti, autoblindo AB40
              e 41, carri leggeri L6/40, oltre a vari veicoli protetti per impiego ferroviario quali littorine e
              motocarrelli blindati, autoblindo e treni armati parzialmente corazzati . Particolarmente
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              apprezzate furono le autoblinde, largamente utilizzate nei pattugliamenti stradali, nella
              scorta colonne e nella protezione o nell’attacco a centri abitati. Con un armamento con-
              trocarro limitato a mine improvvisate e a pochi cannoni catturati a italiani e croati, i par-
              tigiani si trovavano a mal partito nell’affrontare le AB41 e i carri L6, con una corazzatura
              che reggeva al tiro delle armi leggere e un armamento automatico in torretta che garantiva
              ampi settori di tiro sia in direzione che in elevazione. Il largo ricorso ad autocarri e vagoni
              ferroviari blindati in modo artigianale dimostra l’importanza che tali mezzi avevano nel
              servizio di protezione alle colonne di rifornimenti e ai convogli ferroviari.











































              896 L’impiego di mezzi più potenti, quali carri medi e semoventi d’artiglieria, fu sconsigliato e dopo un
                 breve ciclo operativo sperimentale tali mezzi furono ritirati in Italia. Nell’agosto 1943 erano in linea
                 65 autoblindo AB, delle quali 20 in versione ferroviaria.
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