Page 345 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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La 2 armata e Le operazioni di controguerrigLia in JugosLavia (1941-1943) 345
Solo nella primavera del 1943 l’idea della costituzione di formazioni speciali antiguer-
riglia cominciò a farsi largo anche a livello degli organi centrali con studi voluti dallo
S.M.R.E. relativi alla costituzione di reparti guerriglieri specificatamente addestrati, orga-
nizzati ed armati alla lotta contro le bande. Nell’aprile 1943 si era in attesa che il Comando
Supremo approvasse le proposte fatte dallo S.M.R.E. in merito allo studio realizzato dal
Comando Superiore FF.AA. “Slovenia-Dalmazia” sulla creazione di reparti guerriglieri. L’o-
biettivo finale era quello di recuperare dai Balcani alcune divisioni di fanteria ordinarie, che
stavano mostrando limiti nel contrasto di formazioni partigiane sempre più agguerrite, per
sostituirle con tali formazioni speciali. L’aggravarsi della situazione bellica portò all’abban-
dono del progetto e di esso non se sono trovate più tracce negli archivi militari. Sui pro-
getti di costituzione di reparti speciali in funzione di controguerriglia influì probabilmente
l’esempio tedesco che nel corso del 1943 iniziò ad impiegare in Jugoslavia divisioni SS e
reparti di forze speciali “Brandenburg” . Secondo la normativa tedesca, infatti: “La lotta
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contro i partigiani è spietata, questione di vita o di morte […] A questo tipo di lotta sono
addetti soltanto soldati di prima qualità, che hanno un comando capace di abbracciare le
situazioni mutevoli a colpo d’occhio, di soppesare le circostanze, di prendere velocemente
la giusta direzione e realizzarla con salda volontà” . Già prima del conflitto erano noti i
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punti cardini della dottrina tattica tedesca in materia di controguerriglia, che erano stati
esemplificati dall’addetto militare a Berlino: “Le bande di franchi tiratori possono provoca-
re danni incalcolabili e gravi ripercussioni morali sulla truppa che è costantemente tenuta
in allarme. […] La lotta contro bande di franchi tiratori è difficile e lunga. Il primo prov-
vedimento è quello di rinforzare le guardie fisse nei punti e località più importanti e costi-
tuire riserve mobili su automezzi e su treni blindati. Il mezzo più efficace è però costituire
delle “bande caccia” agli ordini di ufficiali energici che conoscano la zona, inquadrate da
bravi sottufficiali e costituite da elementi scelti tratti da reggimenti di fanteria. Una “banda
caccia” deve perseguitare e combattere la banda franchi tiratori senza darle requie fino alla
completa distruzione. Altri mezzi per lottare contro le bande: prendere ostaggi, multare i
paesi e passare per le armi senza processo chi è sorpreso a compiere atti di sabotaggio” .
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891 Nel maggio 1944 i tedeschi organizzarono un attacco al posto comando di Tito nella zona di Drvar
(operazione “Rosselsprung”) con l’impiego di reparti speciali di aviotruppe (specializzati nell’impiego
di paracadute ed alianti) delle SS e dei servizi segreti.
892 aleSSandro politi, Le dottrine tedesche di controguerriglia 1936-1944, Roma, USSME, 1991, p. 289-
303. Le principali direttive in materia prevedevano una pressione militare costante contro le bande,
che andavano ricercate e stanate attraverso continue azioni di rastrellamento per costringerle a conti-
nui spostamenti ed impedire così il loro consolidarsi in santuari, sostenute dall’appoggio della popo-
lazione. Contro di essa andavano esercitate azioni di violenta e spietata intimidazione, sia preventive
che punitive. La strategia tedesca della controguerriglia si rifaceva, così, alla politica del seminare ter-
rore nei paesi occupati senza riguardo tra formazioni di ribelli armate e popolazione civile in una di-
mensione di guerra totale che non dava quartiere al nemico. Non erano inoltre previste né trattative
né alleanze con determinati partiti o strati della società del paese occupato.
893 Foglio n. 322 in data 10 febbraio 1939, Idee tedesche sull’impiego di paracadutisti e fanterie aeroportate
e sulla guerra di bande del regio addetto militare a Berlino al Comando del Corpo di Stato Maggiore
– S.I.M.

