Page 136 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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LA  VISIONE  DEl SOCIAUSTI  E  COMUNlSTI
                        St.n..LA  RICOSTRUZIONE





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           Con  la  floe del conflitto e  la  ripresa  poUtica,  rune  le  forze  organizzale
        della  sinistra  europea  (panili, sindacati, centri di studio,  fondazioni politico-
        economiche e politic<><ulturali) dovettero affrontare - per la prima volta nella
        loro ~ria re<:ente - il tema della ricostruzione economica e sociale delle sin-
        gole  nazioni,  uscite stremate da quasi sene anni di  guerra  e  di occupazioni
        straniere. Mentre dopo la prima guerra mondiale Il dibattito si era concentrato
        princìpalmente su temi quali la riconversiooe industriale e la rìclassifìcazione
        nel tessuto sodale dei reducì dai  fronti, dopo il 1945 si trattava  di dare rispo-
        ste concrete a  problemi inerenti ran1o  la ripresa di quel meccanismi proclu!tivl
        quanto quei corrispondenti  ruoli  sodali delle varie  classi,  che erano  stati
        inlerrotti e in alcuni casi totalmente elimlnatl dal conflitto. In generale, l partiti
        e  le organizzazioni della sinistra europea affrontarono queste  remariche  ten-
        tando di  individuare  una  connessione  tra  equilibri  politici  e  pianificazione
        economico-sociale. Circa gli  strumenti operativi, ogni partito della sinistra, a
        seconda delle sue scelte ldeologìche, evocò applicazioni di  priocìpi differenti
        e talvolta antiteticì: dal più classico dei riformismi socialdemocratici, al coUet-
        tivismo sovietico, al prìncìpl massimalisti bolscevichi, al "planismo• rivoluzio-
        nario,  all'ausao-maaismo. Al  di là delle  specifiche caratteristiche, si  riscontra
        iodiscutibilmente il rilevante ruolo che partiti quali  la  Spd 1edesca,  il  Labour
        britannico,  la  Spoe  austriaca,  la  Sfio francese  ricoprirono  nel  rilancio  delle
        economie delle proprie nazioni. "Di tutte le esperienze del periodo della rico-
        struzione• avrebbe serino Valerìo Castronovo •quella  italiana è, senza dubbio,
        la meno rilevante" (1).  Mancò  in Italia  l'Ostilità che gli alleali  riservavano  per
        esempio alle proposte di pianificazione presentale dalle forze  politiche tede-
        sche; sl ebbe un consolidato, e SOstanzialmente intonso, apparato statalizzato
        di dlrecta derivazione fascista;  soprattulto, mancava  nella sinistra  italiana  una
        cultura di governo che potesse farle affrontare l problemi economlcì risolven-
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