Page 138 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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U. VISIONE DEl SOOAL!S'n B COMUNlS'n SUllA RICOSTRUZIONE   127

        frontale delle sinistre ai gabinetti  De Gasperi si risolse, sui temi della ricostru-
        zione, in una critica radica.le e financo sterile, priva dl reali  alternative a.lle ini-
        ziative dei governi: la visione delle sinisLre sulla ricostruzione negli anni com-
        presi tra  il 1947 e  il 1954 si risolse  in una  serie  di accuse,  in sintonia con il
        clima di contrapposizione frontale scarurito dalla guerra fredda e dalla divisio-
        ne in blocchi. li sostegno alle industrie fu intepretato come un pauo di allean-
        za tra De Gasperi, la  Fiat, la  Montecatini, la  Burgo, la Snia e  le altre principali
        concentrazioni private; gli aiuti al meridione, attraverso gli stanziamentl straor-
        dinari e  la Cassa del Mezzogiorno, vennero criticali quali espliciti sostegni alle
        baronie  mafìose e  clericali;  il  rìlando dell'ìnduslria  dl Stato  come  una  mera
        restaurazione delle  creature  di  Beneduce,  da  un  lato  vincolate alla
        Confindustria (e quindi prive della caratteristica di base della staralizzazìone, e
        cioè l'effettivo contrOllo dl esse da parte della cosa pubblìca) e  dall'altro asser-
        vite  a  inreressi  politici  e  economici  del  paJtiti  di  governo. u  restaurazione,
        temuta e  vigilata  negli anni della collaborazione governativa, era ormai - agli
        occhi di Nenni e Togliarti - un dato di fatto dll combattere con ogni mezzo.
           ?in qui  l'aspetto  più epidermico,  propagandislico,  della  vicenda.
        Andando rurtavia oltre la dimensione elettoralistica e  parlamentare della visio-
        ne delle sinisll'e,  emergono nelle  posizioni dei due principali  partiti - PSI  e
        PCl - alcune  distinzioni  anche  profonde,  prodromì  delle  furure  scelt.e  che
        entrambi avrebbero  preso  nei  decenni  successivi.  Per meglio comprendere
        tali  specificità è  necessario analizzare  Lre  importanti  convegni delle  sinistre
        convocati  tra  il  1945  e  il 1948:  il Convegno  economico comunista
        "Ricostruire" dell'agosto 1945, la Conferenza economica socialista del novem-
        bre 1947 e  la Conferenza economica nazionale del  Frome democratico popo-
        lare del marzo 1948.
           Dal  Convegno  "Ricostruire',  convocato da  Togliatti  immediatamente
        dopo la flne del conflitto, emersero anzìtuno i limiti nella visione che i comu-
        nisti davano al tema della ricostruzione. Al  di là dei già citati. slogan concer-
        nenti  la  "vigilanza"  contro le  derive  reazionarie,  fu  lo  stesso Togliatti  nel
        suo discorso conclusivo a soltolineare le carenze di proposte che si  potevano
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        lamentare al termine della  kermesse.  "(. .. )  è  venuto alla  luce  un certo diso-
        rientamento a  proposito di  certi  problemi  concreti e  una  divergen.za  molto
        grande di opinionl tra singoli compagni a proposito di questioni gener.di. ( ... )
        È la  prima volta che il noslrO partito si crova  nella situazione di dover affron-
        tare  problemi economici  così diffìcUI  e  complicati  con  una  posizione  non
        soltanto critica, ma costruttiva.  Nel passato siamo sempre stati abituati a crìti·
        care singole  misure economiche concrete  (. .. ).  Ma  il nostro Partito  non  ha
        avuto fino  ad ora  una  lìnea  economica costruttiva  concreta•.  Al  di  là  della
        bonomia del tono,  risulta  esplicita  l'irritazione del  leaefqr comunista di.nanzì
        alla genericità delle  proposte emerse nel  corso del convegno: "Tutto questo
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