Page 27 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
P. 27

L '!SEIIO'IO E lA IUP!lf.SA                          17

         disponibili favorevole al blocco, e  per gli esperimenti In Cllmpo nucleare che
         i sovietici andavano conducendo. Do  molte panl, In ambiente militare, veniva
         inoltre osservato come L1  suc;>erlorità  delle forze terrestrl  del blocco orientale
         andava assolutamente conttllstata, altrlmentl essa  poteva consentire l'attuazio-
         ne di facili colpi di mano,  miranti ad assicurare U possesso di importanti basi
         per U potenzlamento delle proprie forze aeree e  nuvall.  E l'Italia,  per la  sua
         posiZione nel Mediterraneo, era certamente plll esposta a  tali rischi, soprattut-
         to sul versante adriatico.  Era  necessario, pertanto, che oltre agli aiuti esterni,
         l'Italia comincillsse ad organizzare in proprio una produzione militare.
            Progressivamente, comunque, tornando al. piano di aiuti USA,  l'equipag-
         giamento e  glì  annamenti furono sempre pill adeguati,  quantitativamente e
         qualìtativamente, a  quelli degli altrl esen::lt.l alleati:  caJTì  ed artiglierie di  con-
         cezione sempre piil  moderna dotarono e  resero sempre plil credibile lo stru-
         mento militare terrestre.
            Ma U programma dl mutua assistenza contribui In  qualche modo anche
         all'avvio  della  ripresa  induslriale,  poiché  esso prevedeva  commesse  per
         l'industria meccanica  nazionale,  chiamata  a  produrre  armi  e  munizioni  per
         l'Italia e  altri paesi dell'Alleanza. Anche lo sforzo finanziario italiano iniziò sd
         essere considerevole. Le spese della  Difesa,  g.i~ nel periodo della ricostru.zio-
         ne (1947-1950).  videro un notevole incremento;  nel biennio  1950-1951 esse
         risulmrono più che triplicare,  non in termini percentuali, ma in conseguenza
         del  Lrascinamenro  dovuto al  considerevole  aumento del  prodotto  Interno
         lordo.  Ed è  da considerare, Inoltre, che la  proporzione del  prodotto interno
         lordo dedica~<~ aUe spese della Difesa fu, in quegli anni, la pi\1 alta del dopo-
         guerra (con un massimo del 3,87 raggiunto nel 1952). Durante una sua visita
         a Roma nel '51, Eisenhower chiese all'Italia di adeguare la  propria difesa, pre·
         vedendo anche uno scanziameoto straordinario,  e  ciò fu  fano. Tredici  mesi
         dopo, il Consiglio Atlantico fissò in dodici le di.vlsion.i del contingente italiano
         ed U Governo elaborò un piano quadriennaJe di potenziamento della  Difesa
                                            '
         per 491  milìardi  nel  bilanci  dal 1950 aJ  1954.  LIndustria  automobilistica  fu
         interessata  per la  produzione d i  automezzi  militari  in  servizio presso
         l'Esercito, fino a non moltissimi anni fu  e  nel maggio 1954 volava U primo eli-
         coaero costruito daJla dina Agusta. su licenza americana. Rlacquistal':>oo rilevan·
         za  alcune  industrie  belliche che avevano lrovato  materia  dì  rilando  nel  pro-
         gramma quadriennale di ria.rmo, fra le quali quelle che producevano armamen-
         to di media potenza e quelle elenron.iche, aUa loro prima manifestazione con la
         costituzlone delle  fìliaJi  Italiane di due dine estere:  la  Oerllkon (1948) e  la
         Coruraves (1952).  Si  era  messo  mano,  intanto,  anche  alla  graduale  riaperrura
         della pur considerevole •area industriale della Difesa•, cioè degll stlbilimentl ed
         a.r5enali  militari  l  quali  Impiegavano decine di  migliaia  di  dipendenti  civili.
         Ripresero  vita  gli  arserudl  di  Piacenza,  Napoli e  Torino,  la  fabbrica  d'armi
   22   23   24   25   26   27   28   29   30   31   32