Page 19 - L'EROE SENZA NOME - Il Milite Ignoto simbolo del sacrificio
P. 19
Salvatore Orlando Il Culto dei Caduti
Conferenza di Versailles, da sinistra a destra alcuni rappresentanti delle potenze vincitrici del conflitto:
il Maresciallo francese Ferdinand Foch; il Premier francese Georges Clemenceau; il Primo Ministro britannico David Lloyd George; il Primo
Ministro italiano Vittorio Emanuele Orlando; il Ministro degli Esteri italiano Sidney Sonnino
vincitori o vinti, sentirono la necessità di commemorare mata sul campo di battaglia o per l’occupazione in armi
i propri caduti negli stessi luoghi in cui erano avvenute del suolo tedesco. In seno a questo malcontento, la
10
le battaglie più importanti. L’esempio di Italia e Ger- nuova “sacralizzazione della politica” , che si delineò
mania, due paesi usciti dalla guerra con esiti opposti, nei due paesi, vide nel culto dei Caduti la nota domi-
rende evidente questa necessità di dare alla “monu- nante e significativa per il nascente percorso di “nazio-
11
mentalizzazione” dei caduti connotati simili. nalizzazione delle masse” che attraverso la Prima
Il Trattato di Versailles del 1919, che vedeva l’Italia tra Guerra Mondiale ebbe un’accelerazione.
i paesi vincitori della guerra, portò, con la sua ratifica, Si assistette alla nascita di un nuovo fattore di aggrega-
l’insoddisfazione di una pretesa “Vittoria mutilata”, come zione in quanto il “mito dell’esperienza della guerra”,
l’ebbe a definire Gabriele D’Annunzio, dovuta all’idea di generato dal coinvolgimento totale dell’umanità al con-
12
essere stati defraudati dei possedimenti dalmati, greci e flitto, venne considerato carico di spinta motivazionale .
africani, promessi prima del conflitto nei Patti di Londra. Tutti i paesi coinvolti, con le loro capitali, città, paesi e fra-
In Germania, la neonata Repubblica di Weimar recla- zioni, eressero i propri monumenti ai caduti al centro delle
mava, invece, per una sconfitta che non si era consu- loro urbanizzazioni, conferendo loro una importanza che
10
Emilio Gentile definiva che “La sacralizzazione della politica consiste nell’attribuire carattere sacro a una identità secolare, come la Nazione, lo Stato,
la razza, il partito, il capo. In tali situazioni, la politica diventa una religione perché pretende di definire il significato e il fine ultimo dell’esistenza individuale
e collettiva attraverso un complesso di credenze espresse per mezzo di miti, riti e simboli”. Emilio Gentile, Le religioni della politica. Fra democrazie e to-
talitarismi, Laterza, Roma-Bari, 2007, p. VII.
11
George L. Mosse, La nazionalizzazione delle masse. Simbolismo politico e movimenti di massa in Germania (1815-1933), il Mulino, Bologna, 2012.
12
Mario Isnenghi, Il mito della grande guerra, il Mulino, Bologna, 1989, p. 7.
15