Page 190 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               è dotata di stazioni da 3 kW o 1,5 kW montate su automobili.  Le caratteristiche tecniche e ope-
                                                                       12
               rative degli apparati radio sono illustrate nell’Annesso F.
               Le stazioni fisse dell’Esercito, al di fuori della zona di guerra, contribuiscono insieme a quelle
               della Regia Marina a formare la Rete Nazionale che nel maggio del 1914 presenta la struttura ri-
               portata nella figura 7.5. ove i collegamenti e le stazioni gestite dall’Esercito si distinguono per il
               colore rosso. Le aree tratteggiate corrispondono alle sei zone radio in cui è suddiviso il territorio
               nazionale. Ciascuna stazione deve collegarsi in orari diversi con la Stazione Centrale di Roma
               Centocelle, secondo il regolamento emesso dalla Regia Marina. 13


               Le esercitazioni
               Prima dell’inizio delle ostilità tra Italia e Austria Ungheria, l’efficienza degli impianti fissi e cam-
               pali e la preparazione del personale addetto vengono verificati con una serie di sperimentazioni.
               Le prove di funzionamento delle stazioni facenti parte della rete telegrafica nazionale hanno
               luogo il 5 maggio 1914 coinvolgendo, oltre alle cinque stazioni fisse dell’Esercito, anche quattro
               della Marina che trasmettono alcuni telegrammi preventivamente assegnati.
                                                                                     14
               A conclusione delle esercitazioni, gli errori di trasmissione si misurano mediante il conteggio
               delle cifre errate, poiché i radiogrammi sono formati da numeri di cinque cifre ottenuti probabil-
               mente con il “Cifrario a fodera rossa” nella versione precedente a quella adottata all’inizio del
               conflitto, di cui si dirà nelle pagine successive. 15
               La preparazione delle stazioni campali e fisse in quella che sarà la zona di guerra inizia con le
               esercitazioni condotte in Veneto nell’estate del 1914. Uno degli obiettivi principali dell’operazio-
               ne sta nella verifica delle condizioni di propagazione e della chiarezza di ricezione dei segnali te-
               legrafici durante le comunicazioni tra stazioni campali installate in località opportunamente sele-
               zionate alla frontiera Nord Est e tra queste ultime e le stazioni fisse, come indicato nella figura 7.6.
               Le stazioni fisse nella prevista zona di guerra formano una rete a stella, con centro a Treviso,
               contraddistinta in figura da linee bianche, mentre i collegamenti campali istituiti durante le eser-
               citazioni sono indicati con linee rosse. 16
               In tale occasione, si sperimenta anche la capacità della rete in termini di numero di comunica-
               zioni contemporanee realizzabili nella gamma di frequenze disponibile e viene constatata la pos-
               sibilità di “lavorare” senza reciproci disturbi, nell’intervallo compreso tra le lunghezze d’onda
               di 700 e 1200 metri e nella zona indicata in figura, solo con quattro comunicazioni telegrafiche
               contemporanee. La tecnica della trasmissione a scintilla allora comunemente impiegata richiede
               infatti un’elevata larghezza di banda, soprattutto se confrontata con la trasmissione ad onda con-
               tinua o persistente (CW), all’epoca non ancora disponibile per applicazioni campali.


               12   In totale le stazioni campali sono 18. Due stazioni sono assegnate a ciascuna della 9 Sezioni Radiotelegrafiche, (una Se-
               zione per ogni Armata mobilitata e per ogni Divisione di cavalleria più una Sezione per il Comando Supremo). Nella zona
               di guerra sono inoltre predisposte dieci stazioni fisse più una mobile impiegata come fissa con potenze di 1,5; 3 e 5 kW. Le
               stazioni fisse da 5 KW sono a Bologna e Mantova, quelle da 3 kW a Treviso, Arsiero, Primolano (Arsiè), Pieve di Cadore,
               Osoppo e quelle da 1,5 kW a Belluno, Verona e Ravenna.
               13   Ministero della Marina, Consegne di massima per il servizio radiotelegrafico in caso di mobilitazione radiotelegrafica
               militare, Circolare riservatissima, 9 aprile 1914, AUSSME, fondo F4 Ufficio Servizi, busta 7. Le stazioni della rete naziona-
               le della R. Marina sono 5 a 15 kW e lunghezze d’onda comprese tra 600 e 1.200 m. Le lunghezze d’onda per le stazioni fisse
               e mobili dell’Esercito sono comprese tra 600 e 900 metri. La lunghezza d’onda di 1200 metri è permessa per le chiamate e
               per la corrispondenza con le stazioni costiere e di bordo della Marina.
               14   Comando del Corpo di Stato Maggiore, Reparto Intendenza, Ufficio Servizi, Esperimento di funzionamento della rete
               telegrafica permanente, 30 aprile 1914, AUSSME, fondo F4 Ufficio Servizi, busta 7.
               15   Comando della Divisione Militare di Torino, Relazione sull’esperimento di funzionamento della rete telegrafica perma-
               nente, 11 maggio 1914, ibidem.
               16   Capitano del Genio Ugo Levi, Relazione sulle esercitazioni radiotelegrafiche alla frontiera NE, Firenze, 31 agosto 1914,
               AUSSME, fondo F4, Ufficio Servizi, busta 7.


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