Page 194 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
organizzazione e normativa
Uno degli scopi principali della normativa è la definizione delle gamme di frequenza assegnate
in tempo di guerra alle diverse categorie di stazioni e dei criteri da adottare per evitare le interfe-
renze reciproche, compresa la designazioni delle “stazioni di controllo” a cui è affidato il com-
pito di sorvegliare le radiocomunicazioni e risolvere eventuali “collisioni” tra stazioni radio. 23
Le norme, emesse nel dicembre del 1914, suddividono le stazioni RT in quattro categorie: di bor-
do, costiere, fisse e mobili. Ovviamente gli impianti costieri e quelli montati sulle navi militari
sono gestiti dalla Regia Marina che esercisce anche la parte preponderante della “rete radiotele-
grafica permanente nazionale”.
Una delle prime e più importanti tra le direttive approvate stabilisce che: «non deve farsi uso
della radiotelegrafia quando le comunicazioni possono realizzarsi con altri mezzi; […] è fatto
obbligo di usare costantemente l’energia minima necessaria per assicurare le comunicazioni».
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La prescrizione è ripresa e ribadita nelle comunicazioni dell’Ispettorato Generale del Genio ove
si afferma che «l’impiego della corrispondenza senza fili per le operazioni dell’Esercito deve
limitarsi ai soli casi in cui non sia assolutamente possibile usufruire della telegrafia ordinaria, sia
ricorrendo alle linee permanenti sia stendendone di quelle campali».
Le Norme Generali stabiliscono anche che il coordinamento delle telecomunicazioni nell’ambito
dell’Esercito è affidato a un Ispettore Capo del Servizio Telegrafico Militare posto alle dirette di-
pendenze del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, facente quindi parte del Comando Supremo.
«A questo Ispettore è addetto un Capitano per la direzione del Servizio Radiotelegrafico in fun-
zione nel teatro delle operazioni di guerra sia con stazioni RT da campo sia con stazioni RT
fisse». 25
Dall’Ispettore Capo del Servizio Telegrafico Militare dipendono tutte le stazioni fisse e mobili
che si trovano nella zona di guerra. Ciò risponde alla necessità di un coordinamento unico ri-
guardante per esempio i nominativi assegnati alle stazioni, la diramazione dei cifrari di servizio
e delle relative modalità d’impiego. Quest’ultima incombenza dell’Ispettore Capo non riguarda
gli altri cifrari che rientrano nelle competenze di altri Enti, quali il Ministero della Guerra.
Si sancisce infine che l’Ispettore Capo «abbia mezzo di conoscere la dislocazione delle stazioni
RT …. che non interessano una sola Sezione ma esigano la cooperazione di varie Sezioni e di
stazioni fisse». Questo diritto, esercitato senza la dovuta prudenza, richiedendo via radio la
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posizione delle stazioni campali, finirà per fornire al nemico, in alcune occasioni, informazioni
preziose sullo schieramento delle forze italiane.
7.3 CACCIA ALLE SPIE
un probLema non soLo itaLiano
Un aspetto non secondario della preparazione alla guerra è l’attività dedicata a rendere lo spettro
radio completamente disponibile per le comunicazioni militari e di Stato, “liberandolo” dalle
emissioni di carattere privato, tra cui particolarmente temute le comunicazioni clandestine a
scopo di spionaggio.
Le potenzialità della radiotelegrafia come nuovo mezzo a disposizione di agenti stranieri per
intercettare le comunicazioni militari e per trasmettere notizie sensibili alle proprie basi oltre
23 ibidem, p.4- 6.
24 ibidem, p.2 -3.
25 Comando Supremo, Promemoria circa l’ordinamento del Servizio telegrafico, telefonico e radiotelegrafico presso
l’Esercito mobilitato, del 10 giugno 1915, p.1, AUSSME, fondo F3, busta 50.
26 ibidem, p.4.
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