Page 198 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               L’interesse degli Austroungarici è prevalentemente orientato, sin da tempi ben anteriori all’ini-
               zio della Grande Guerra, all’ascolto dei dispacci radio dei potenziali nemici, piuttosto che alle
               proprie comunicazioni interne. Si seguono con particolare attenzione le comunicazioni radio
               italiane, intercettando e tentando di decrittare soprattutto dispacci di carattere politico e militare,
               compresi ovviamente quelli dell’Esercito.
               Le prime intercettazioni, effettuate dall’Imperiale Regia Marina, sono dirette a rilevare l’allesti-
               mento delle nuove stazioni radio sulle coste adriatiche e i movimenti delle navi da guerra italiane
               munite di apparati radio. Quest’attività s’intensifica dopo il completamento della stazione RT nel
               porto di Pola e soprattutto nel degli anni 1908 e 1909, durante il periodo critico dell’annessione
               della Bosnia Erzegovina all’Impero Austro Ungarico, quando le relazioni con l’Italia, già in crisi
               per il noto problema dei territori irredenti, si deteriorano ancor di più.
               Dopo quel periodo, la “sorveglianza” della corrispondenza radio italiana continua instancabilmen-
               te, soprattutto ad opera di Maximilian Ronge, all’epoca Maggiore e capo del Gruppo Investigativo
               dell’ Evidenzbureau (Kundschaft gruppe) che cerca di interpretare, con notevole sforzo persona-
               le, «una gran quantità di dispacci esteri cifrati in arrivo o partenza dalla radiostazione di Antivari,
               intercettati dalla nostra (austriaca N.d.A.) marina militare». 38
               La stazione di Antivari, porto del Montenegro, eretta sulla vicina collinetta di Pristan (figu-
               ra 7.8), era permanentemente collegata con quella di Bari, dopo i primi esperimenti svolti da
               Guglielmo Marconi, nel 1904. L’interesse dimostrato dagli Austriaci per le comunicazioni tra
               Italia e Montenegro è strettamente collegato alla competizione strategica e commerciale nella
               Penisola Balcanica, avendo gli Italiani nel piccolo Paese, luogo natale della Regina Elena, un
               punto di sicuro riferimento.
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               La  massima  frequenza  delle  intercetta-
               zioni austriache si registra in coinciden-
               za con la spedizione italiana in Libia e
               ha  inizio  «dal  lato  militare,  fin  dal  24
               settembre  1911…  in  modo  intensifica-
               to  contro  l’Italia».   Nello  stesso  anno,
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               allo scopo di accelerare l’interpretazione
               della grande quantità di radiogrammi in-
               tercettati, Ronge costituisce un servizio
               di decrittazione (Dechiffrierdienst) com-
               prendente  inizialmente  un solo mem-
               bro,  il  già  citato  capitano Andrea  Figl.
               Quest’ufficiale  conosce  perfettamente
               la lingua Italiana e «fino alla fine della
               guerra,  con  brevi  interruzioni,  lavorerà
               nel servizio cifra contro l’Italia, raggiun-
               gendo in questo settore un’indiscussa pa-
               dronanza».  L’altra iniziativa intrapresa   7.7 La stazione di  Antivari  realizzata da G. Marconi nel
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               da Ronge consiste nel cercare di procu-  1904 per collegare l’Italia (Bari) al Montenegro


               38   M. Ronge, Spionaggio, op. cit., p. 61.
               39   E’ nota l’opposizione dell’Austria alla cessione del monopolio dei tabacchi a una società italiana e alla costruzione di
               una ferrovia.
               40   M. Ronge, Spionaggio, op. cit. p. 62. Il Gruppo Investigativo dell’Evidenzbureau si sviluppa considerevolmente nel
               periodo antecedente la Grande Guerra, grazie anche alla più generale l’attività di Intelligence svolta contro l’Italia, e negli
               scacchieri russo e serbo. Infatti, sono ben presto istituiti i sottogruppi di informazione russo e balcanico, oltre naturalmente
               a quello italiano.
               41   M. Ronge, Spionaggio, op. cit. p. 178.


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