Page 203 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO SETTIMO




                  si mostra la prima pagina del vocabolario.  Dai numeri scritti a mano e cancellati nella parte
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                  alta della pagina si deduce che, nel periodo in cui questa copia è stata utilizzata, il cambiamento
                  della numerazione delle pagine è avvenuto quattro volte. Un altro esemplare dello stesso cifrario
                  che è stato possibile esaminare, contiene cinque cambiamenti della numerazione di pagina, di
                  cui quattro eguali ai precedenti.
                  Tuttavia, dovendo utilizzare un solo libro per la codifica e per la decodifica, la numerazione delle
                  pagine non può modificarsi in modo del tutto disordinato perché in tal caso si creerebbero note-
                  voli difficoltà ai decodificatori dei dispacci. Si deve perciò adottare un ordine solo parzialmente
                  disordinato, cioè ad esempio crescente o decrescente, saltando dei numeri, come è consentito dal
                  numero di pagine inferiore rispetto alle mille combinazioni comprese tra 000 e 999.
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                  Naturalmente, la numerazione ordinata in questo modo può venire facilmente identificata da
                  analisti esperti, soprattutto se in possesso del cifrario.
                  In tutti i repertori, compresi quelli paginati, la protezione contro la decrittazione può essere note-
                  volmente incrementata adottando “sopracifrature”, ottenute per esempio con trasposizione delle
                  cifre all’interno di ciascun gruppo, oppure con addizione o sottrazione di numeri, anche variabili
                  secondo chiavi convenute. Numerosi accorgimenti di questo tipo adottati per il “Cifrario Rosso”
                  sin dal 1915, saranno illustrati nei capitoli successivi.
                  Dall’estate del 1917, si applicherà un sistema di numerazione disordinata delle pagine e dei
                  vocaboli in ciascuna pagina, ottenuto mediante tabelle cifranti - decifranti, molto più efficaci di
                  semplici sopracifrature al fine di contrastare la decrittazione nemica, ma  il Cifrario Rosso verrà
                  definitivamente abbandonato solo nel corso del 1918.

                  iL miLitare tascabiLe
                  Sull’impiego di questo cifrario nell’Esercito italiano, occorre premettere una considerazione
                  che deriva anche da quanto dichiarato dallo stesso Andreas Figl nel suo libro già citato, in cui si
                  evidenzia il limitato uso da parte italiana di questo cifrario impiegato «solo per le comunicazio-
                  ni in prima linea e anche raramente»  per dispacci radio. In realtà, quando tra la fine del 1917
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                  e l’inizio del 1918, le radiocomunicazioni inizieranno a diffondersi all’interno delle Divisioni
                  italiane, il Tascabile sarà sostituito da cifrari ben più robusti, come il cifrario “D” mai penetrato
                  dagli Austriaci. Pertanto è opportuno riportare nelle giuste dimensioni i vantaggi ottenuti dagli
                  Austriaci con le decrittazioni di dispacci cifrati con il Tascabile.
                  L’ideazione del “Tascabile” è da attribuire a Felice De Chaurand de Saint Eustache, e risale al 1901,
                  quando si ravvisò l’opportunità di dotare di un cifrario anche le unità subordinate dell’Esercito.
                  L’edizione del 1915 deriva direttamente da quella del 1901 con alcune piccole modifiche al ma-
                  nuale d’istruzione che, sulla copertina riprodotta in figura 7.11 indica appunto il 1901 come anno
                  della prima pubblicazione. Nel manuale del ‘15 si dichiara candidamente che i due cifrari “di
                  mobilitazione” dell’Esercito cioè «il Cifrario Militare Tascabile e iI cifrario a dizionario rilegato
                  con fodera rossa «sono in uso sin dal tempo di pace presso i vari Comandi, Corpi e Servizi». 54
                  Per quanto riguarda l’impiego dei due cifrari, nel manuale si specifica che ai Comandi di rango
                  inferiore alla Divisione è fornito in dotazione il solo Cifrario Militare Tascabile, mentre quelli di
                  livello superiore li posseggono entrambi. 55


                  51   AUSSME, fondo F2, busta 28. Uno dei due esemplari qui conservati porta la scritta “Comando Supremo”.
                  52   A questa regola obbediscono tutte le numerazioni contenute nei cifrari esaminati. Esempi di numerazione sono i seguenti:
                  primo esempio: 003, 008, 011, ecc. fino a 891, 893; secondo esempio; 929, 925, 919, ecc. fino a 091, 099.
                  53   Andras Figl, op. cit., p. 85.
                  54   Ministero della Guerra, Comando del Corpo di Stato Maggiore, Istruzione sul Cifrario Militare Tascabile, Roma, genna-
                  io 1901 (Ristampa del giugno 1915), p 11, 12. AUSSME, Fondo H 5, busta 11.
                  55   I Comandi di rango inferiore sono: Comandi di Brigata dei Carabinieri Reali, di Fanteria, di Cavalleria; Comandi di
                  Reggimento dei Carabinieri Reali, di Fanteria, di Bersaglieri e di battaglione Alpini; Comandi d’Artiglieria, del Genio, di


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