Page 15 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
P. 15
Dopo una rapida e violenta azione di fuoco, i mercantili furono affondati. La
torpediniera fu colpita e gravemente danneggiata; la Ramb III si portò nei pressi
di essa e la scortò fino a raggiungere Valona. Il tenente di vascello Giovanni
Barbini, benché gravemente ferito, rimase al suo posto di comando fino
all’ultimo e fu decorato di medaglia d’oro al valore militare con Regio decreto
(6)
del 24 febbraio 1941.
La torpediniera Confienza scortava un convoglio di tre piroscafi partiti il
19 novembre mattina da Durazzo diretti a Bari via Brindisi. Alle 20,
all’atterraggio a Brindisi, con fari e fanali spenti perché la base era in allarme
per un attacco aereo, l’unità militare e la motonave Capitano Cecchi ebbero una
collisione; la motonave, pur con la prua danneggiata, recuperò l’equipaggio
della Confienza e prese l’unità militare a rimorchio cercando di portarla in porto,
ma dopo un’ora e venti minuti lo scafo della torpediniera si spezzò in due e
affondò.
Il 6 dicembre il piroscafo Olimpia fu colpito da uno o due siluri del som-
mergibile britannico Regulus. La nave fu rimorchiata a Brindisi.
Il 24 dicembre partirono da Bari i piroscafi Italia e Firenze (affondato,
quest’ultimo, dal sommergibile greco Papanikolis), per aggregarsi, al largo di
Brindisi, ai piroscafi Argentina e Narenta.
Il 29 dicembre, nei pressi dell’isola di Saseno, il sommergibile greco
Proteus lanciava due siluri contro il piroscafo Sardegna, affondandolo. La
torpediniera Antares (tenente di vascello Nicolò Nicolini), avvistato il
sommergibile, lo speronava. Quindi procedeva a recuperare 220 naufraghi del
piroscafo italiano.
Il 2 gennaio 1941, alle ore 1545, avveniva l’affondamento per urto contro
mina del piroscafo scarico Albano (tsl 2364), in navigazione da Valona a
Durazzo, a circa 40 miglia dall’arrivo. La torpediniera Aretusa, che lo scortava,
recuperò tutto il personale del piroscafo.
Alle 1028 del 23 marzo 1941 un convoglio di quattro piroscafi carichi di
merci e materiali vari, scortato dalla torpediniera Castelfidardo, navigava da Bari
a Durazzo. Fu attaccato dal sommergibile greco Triton, che lanciò quattro siluri
contro la nave di testa (Carnia), che fu colpita da due siluri. L’unità fu
agganciata al rimorchiatore Bagnoli, che tentò di riportarla a Brindisi ma, anche
in seguito alle condizioni avverse del tempo e del mare, essa affondò alle 2140
a circa 28 miglia da Brindisi.
Nel contempo si dovette provvedere anche al rifornimento delle Isole
Italiane dell’Egeo. A tal fine furono effettuate undici missioni di sommergibili,
(6) Cfr. Ufficio Storico della Marina Militare, La difesa... , cit., p. 49 sg.
13

