Page 37 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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semiaffondato. Monroy attraccò con la sua unità con la prora a terra sulla
banchina di levante del porticciolo.
Qui si trovavano un colonnello d’Aviazione, il comandante Vitali e un
Console della Milizia. Monroy, sceso a terra, fu informato sullo stato agnostico
della popolazione, sul fatto che erano stati fatti prigionieri circa 400 militari – la
cui custodia era fonte di preoccupazione – e che un reggimento ellenico era
dislocato nelle vicinanze di Skriperò e rifiutava di arrendersi. Domandò se
doveva richiedere l’invio immediato di rinforzi; quindi gli furono richieste
notizie sull’ammiraglio Tur: rispose che aveva ricevuto l’ordine di tenere pronti
i mezzi navali a Porto Edda, per l’alba della mattina successiva, a disposizione
del suddetto ammiraglio.
Il Console della Milizia disse che riteneva di poter controllare la situa-
zione, per la notte, ma che, in ogni caso, se la situazione fosse diventata
pericolosa, egli avrebbe fatto lanciare razzi da segnalazione: ciò avrebbe
significato che aveva necessità immediata di aiuto. Monroy decise di lasciare,
oltre a un dragamine, anche il Monfalcone. Le due unità furono ormeggiate con
la prua a terra aderente alla banchina, con il cannone da 76 e tutte le mitragliere
armate e pronte; in caso di necessità esse avrebbero dovuto proteggere il
reparto, prenderlo a bordo, tagliare i cavi e allontanarsi. Il Console lo ringraziò,
e Monroy decise che fosse più conveniente fare ritorno a Porto Edda per poter
pilotare eventuali soccorsi.
Sul dragamine Maestrale Monroy rientrò a Porto Edda alle 21,
informando subito di quanto accaduto il Comando del Corpo d’Armata Spe-
ciale. Da questo ricevette l’ordine di provvedere all’imbarco, sulle moto-
cisterne da sbarco Tirso e Garigliano, di 1200 uomini e relativi materiali.
Le unità giunsero alle 23, e alle 4 l’imbarco era concluso. Monroy
imbarcò sulla vedetta Njoi e precedette le due unità facendole navigare in
assetto di combattimento. Alle 6 le navi giunsero in porto e furono fatte
attraccare alla predetta banchina. Alle 0608 iniziò lo sbarco del personale, che
fu ultimato in ventiquattro minuti. Monroy, con la sua vedetta, rientrò a Porto
Edda.
Per motivi non noti il generale Geloso chiese la sostituzione di Monroy
e, al suo posto, fu inviato il capitano di fregata Mastrangelo (già comandante di
squadriglia Mas in Albania e ora comandante in seconda del Comando Marina
Valona). (11)
(11) Il comandante Monroy morì a Patrasso il 3 giugno 1941.
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