Page 52 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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impressione fece lo sbarco e il dono alla popolazione della farina; da dieci
giorni non vi era pane.
Con il suddetto capitano venne decisa la ricognizione di Antipaxo e, alle
9, si faceva rotta alla volta dell’isola con una squadra di 15 fanti, carabinieri e
guardie di finanza, approdandovi alle 1015. Non vi era nessuna guardia. La
maggior parte della popolazione risiede a Paxos e si reca nell’isola solo per
necessità agricole (coltivazione della vite e dell’ulivo). Ai pochi presenti venne
comunicata l’occupazione dell’isola e il contenuto dei relativi bandi. Vennero
consegnati 16 fucili, fra cui una sola doppietta a retrocarica. L’accoglienza fu
veramente improntata a simpatia. Fu richiesto pane e, insistentemente, zolfo e
verderame, senza il quale il raccolto della vite sarebbe andato perso. Alle 12 si
ripartiva per Paxos, giungendovi alle 13.
Nel frattempo, a Porto Laki, il capitano di Porto Ajello e il sottotenente
dei carabinieri Grossi eseguivano indagini relative ai loro incarichi. Terminate
queste, alle 16 si ripartiva e, alle 2130, si rientrava a Corfù.
Il 24 gennaio 1942, di notte, a un’ora imprecisata, a pochissima distanza,
a 205° dal Faro di Verdiani (Cefalonia), i MAS 512 e 513, mentre rientravano
da una missione di pattugliamento antisommergibile, andarono a incagliarsi in
costa. Furono subito iniziate le operazioni di recupero, che, per una forte
mareggiata, dovettero essere sospese.
All’inizio del 1943, in relazione ai mutamenti della situazione strategica
conseguente alle battaglie di El Alamein, fu deciso il potenziamento delle difese
di Argostoli. Il 6 febbraio la difesa di Argostoli era rappresentata da due
batterie da 76/cK e da una da 76/40 e da sei mitragliere da 20. Il Comando
Supremo richiese ai tedeschi l’assegnazione di alcune batterie (12, com-
plessivamente, per Argostoli e Navarino). Con l’inizio della Campagna di Sicilia
e la conseguente caduta di Maristat, i rapporti fra tedeschi e italiani cambia-
rono. Preoccupati di una possibile decisione italiana di uscire dal conflitto, i
tedeschi spinsero finalmente per una integrazione maggiore fra i Comandi di
Grecia, Iugoslavia e Francia.
Fu così che reparti tedeschi giunsero dove prima erano solo italiani, fra
l’altro, nelle Isole Ionie e nelle Isole dell’Egeo. In tale integrazione i tedeschi
riuscirono a ottenere il controllo delle comunicazioni, sia stradali, sia ferroviarie
sia telefoniche.
Non mancarono episodi di contrasto anche violento sia in Italia sia nei
paesi occupati.
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