Page 51 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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laboriose, per la mancanza di banchina e dei bassi fondali, e per il lungo tragitto
da percorrere dal punto di ancoraggio del motoveliero e la spiaggia. Nel
frattempo si procedeva alla dislocazione delle truppe e al loro accantonamento.
I genieri presero possesso della locale stazione radio, trovata efficiente per
l’ascolto, ma che presentò qualche difficoltà per la trasmissione con Corfù.
Carabinieri e Guardia di Finanza trovarono sistemazione; il Distaccamento fu
posto nella Scuola in attesa di ulteriore sistemazione. Furono consegnati 8
quintali di farina e si procedette all’alza bandiera con gli onori resi da un
plotone di formazione (fanti, carabinieri e guardie di finanza).
Alle 1330 si salpava da Fanò dirigendo per Samotraki, dove fu dato
fondo alle 1445. Qui avvenne l’accoglienza da parte del capo villaggio, che
parlava in modo perfetto e corrente il veneto. Questi annunciò una sua
prossima visita a Corfù. Dopo la lettura dei Bandi, alle 16, si lasciava l’anco-
raggio e, per rotte radenti, su Capo Drasti e Santa Caterina, attraverso il Canale
Nord, si dirigeva su Corfù, dove si arrivava alle 21.
A tutti i presidi greci era stata intimata la consegna delle armi, che per
Merlera e Fanò doveva avvenire in quest’ultima e, per Samotraki, a Corfù.
Seguiva l’elogio per i partecipanti e per l’ufficiale designato dalla
divisione Acqui, maggiore di fanteria Quartilio Tonnini.
Il 6 giugno 1941 l’ammiraglio Tur riferì a Supermarina sull’operazione
che, il 21 e il 24 maggio, il Comando Marina Corfù, d’intesa con il comandante
della divisione Acqui, aveva organizzato per occupare le isole di Paxos e Fanò e
la ricognizione delle isole di Antipaxo, Merlera e Samotraki, trasmettendo i
rapporti inviati dal capitano di corvetta Tomaso Baralis, designato alla prepa-
razione e direzione dell’operazione.
Rapporto sulla missione a Paxos e Antipaxo per la loro occupazione (capitano
di corvetta Tomaso Baralis, Corfù 22 maggio 1941, XIX)
La spedizione, composta da 6 ufficiali e 65 militari, prendeva imbarco sul
motoveliero Domenico F., lasciando il porto di Corfù alle 2320 del 20 maggio.
Seguiva rotte costiere e, alle 0530, entrava in porto. Il comandante, capitano in
Servizio di Stato Maggiore Roberto De Jorio, effettuava regolarmente lo sbarco
e, alle 0615, il tricolore era issato in paese, al balcone della locale Banca,
prospiciente il porto. Altra bandiera era issata sui ruderi del castello veneziano
da una squadra sbarcata sull’isolotto di Cittadella. Alle autorità locali, subito
convenute, veniva data comunicazione della presa di possesso dell’isola, dei
Bandi emessi dal Comando Corpo di occupazione di Corfù. Lo sbarco avvenne
tra evidenti accenni di simpatia da parte della popolazione e dei notabili. Buona
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