Page 115 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
P. 115
dall’Italia alle Canarie 115
era indispensabile disporre di una flotta esemplare sia per conquistarla che,
successivamente, per difenderla. Già nel 1239 Giovanni Vatace s’era ri-
volto a Genova nell’ipotesi di accordi per un simile progetto; la situazione
comunque maturò proprio all’indomani della sconfitta genovese ad Acri.
Michele VIII Paleologo che si dichiarava erede dell’Impero di Bisanzio,
in cambio di aiuto genovese per la riconquista di Costantinopoli offriva
notevoli privilegi alla Dominante.
L’accordo era una sorta di perenne alleanza offensiva e difensiva nei
confronti di Venezia. Proprio con il Trattato di Ninfeo Genova ottenne da
Michele VIII Paleologo il diritto a succedere nel possesso del quartiere ve-
neziano di Costantinopoli e quindi fondachi, privilegi fiscali in tutti i porti
dell’Egeo,il possesso di Smirne e, insomma, libertà di commercio in tutte
le terre e i porti dell’Impero.
Quando, dopo appena quattro mesi, cadde l’Impero Latino – Genova
aveva partecipato all’impresa con la flotta di Marino Boccanegra – la Do-
minante ebbe subito il quartiere veneziano e poi tutti quei privilegi stabiliti
nel Trattato di Ninfeo.
Come spesso avviene anche nelle operazioni più fruttuose per la collet-
tività, ecco che il capolavoro politico del Boccanegra segnerà anche la sua
fine politica. La fazione guelfa dei Rampini, esausti delle misure del Boc-
canegra per tamponare la crisi finanziaria e inserendosi nel solco della sco-
munica che papa Urbano IV aveva comminato a chi s’era posto accanto,
da alleato, all’Impero Greco, ordì una sommossa durante la quale morì il
fratello di Guglielmo Boccanegra, Lanfranco. Con questo accadimento e la
caduta del Boccanegra vedeva nuovamente la luce il governo podestarile.
Dunque per Genova abbiamo assistito ad un momento florido da un
punto di vista economico all’indomani della caduta dell’imperatore Fede-
rico II. A questo periodo ne fa seguito un altro che si può definire sempre
abbastanza favorevole malgrado il Capitano Boccanegra sia toccato da una
seria crisi finanziaria; quindi si giungerà ad un periodo di splendore per la
Dominante in quel tempo contrassegnato dalla cosiddetta “Diarchia dei
due Oberti”. In questo periodo Genova manterrà anche il primato sul mare
Mediterraneo – la vittoria sui pisani alla Meloria nel 1284 sarà in questo
caso significativa – e poi, sconfiggendo Venezia alla Curzola, ovvero pro-
prio nelle acque dalmate, potrà dire di reggere egregiamente il confronto
anche nel mare della Serenissima.
Questi contrasti tra popolo e magnati sono accadimenti di una certa ri-
levanza nell’ampio scenario delle fazioni guelfa e ghibellina. Ma il popolo

