Page 117 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie                                              117



               più che appoggiare una idealità, a favore dunque del papato o dell’impero,
               avrà come unico obiettivo la conquista del potere che sarà ostacolata con
               tutte le forze proprio dai magnati.
                  Di questa  lotta  contro  i grandi  possidenti,  contro le  grandi  famiglie
               mercantili con tanto di nobiltà, è l’alta borghesia, ovvero i mercanti, la
               protagonista. Si formano allora associazioni popolari che ottengono il rico-
               noscimento di determinate funzioni organizzative e di controllo per quanto
               riguarda i ceti mercantili e artigiani. Questi controlli si effettuano sulla
               produzione, sui prezzi, sui salari, sull’apprendistato; inoltre questi “orga-
               ni di controllo” intervengono con facoltà di arbitrato su controversie tra
               membri delle corporazioni.
                  Negli organi di governo, invece, i magnati continuano a dominare e così
               orientano la vita politica e amministrativa del Comune. Successivamente
               il popolo sarà organizzato anche da un punto di vista militare, ed eleggerà
               come rappresentanti i Capitani del Popolo, una figura che già abbiamo
               avuto modo di vedere in azione col Boccanegra a Genova.
                  Verranno così a formarsi due organismi politici, ovvero il Comune mag-
               giore e il Comune minore. Il primo si identificherà con il governo del po-
               destà, il secondo organizzerà il popolo delle Arti. Sarà però il Consiglio
               del popolo in cui si riuniscono i rappresentanti delle Arti che diventerà
               il supremo organo di rappresentanza del Comune. In questo modo tutti i
               poteri si trasferiranno dal podestà al capitano del popolo.
                  Questa richiesta di potere non riguarda una città rispetto ad un’altra ma
               è caratteristica di tutti i Comuni nell’Italia del XIII secolo. Da questa asce-
               sa da parte del popolo – anche se in realtà di tratta del popolo ricco – come
               conseguenza si avrà una perdita di privilegi di nobiltà e clero, e dunque una
               continua lotta da parte di queste classi per contrastare i fatti nuovi.
                  La democratizzazione del Comune concede alla grande borghesia la
               possibilità di orientare la politica cittadina secondo i suoi interessi e dun-
               que di favorire la concentrazione della ricchezza e sostenere quindi una
               politica di espansione.
                  Si giunge così alla Signoria – per Genova s’era parlato della magistra-
               tura del Capitano del Popolo come di una Signoria ancora imperfetta –che
               di fatto ridurrà tutte quelle conquiste degli artigiani e piccoli mercanti e si
               porrà come mediatore tra le famiglie potenti.
                  All’indomani della caduta del Boccanegra, si ha il ripristino del Podestà
               forestiero, naturalmente affiancato da otto nobili. È di fatto il ritorno di
               quella nobiltà che proprio il Boccanegra aveva isolato. La preoccupazione
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