Page 353 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie                                              353



               L’epica impresa di

               Lanzarotto Malocello







               L’arrivo a Lanzarote

                        on ci sono fonti o notizie sul viaggio di Lanzarotto alle Canarie,
                        sicchè non si può conoscere la data precisa del suo arrivo anche
               N se l’anno più probabile è il 1312 (Duccio Balestracci, terre igno-
               te, strana gente, storia di viaggiatori medievali, Ed. Laterza 2008).
                  Probabilmente avrà utilizzato delle caravelle per la navigazione nell’At-
               lantico, dato che questa era la nave più adatta alle navigazioni oceaniche,
               stante l’ampia velatura e le stive abbondanti, sebbene la lunghezza di tren-
               ta metri limitasse il dislocamento a duecento tonnellate. Tuttavia la vita
               a bordo non era certamente agevole a causa dello spazio ristretto e della
               mancanza d’igiene (lo scorbuto era frequente e solo nel 1600 si comincia-
               rono ad imbarcare dei limoni); per di più la rozzezza dei marinai dell’e-
               poca e la durezza della disciplina imposta dagli unici 2 ufficiali (capitano
               e pilota), causavano ammutinamenti in cui gli ufficiali erano i primi ad
               essere eliminati e buttati letteralmente a mare.
                  Come si diceva sopra, non sappiamo il giorno o il mese  esatto dell’arri-
               vo di Lanzarotto nell’isola; nell’anno in cui egli vi sbarcava, la bolla “Vox
               in Excelso” di Papa Clemente V sopprimeva l’ordine templare, mandando
               al rogo i cavalieri;  forse avrà piantato la bandiera di Genova appena sceso
               sull’isola (secondo le migliori tradizioni allegoriche).
                  Di certo incontrò una popolazione con usi e costumi tradizionali.

               Geografia, vita, religione, archeologia,
               Orizzonti di terre riscoperte
                  Si sa che gli abitanti erano chiamati “Guanci” (anche se inizialmente
               tale termine indicava solo gli abitanti di Tenerife).
                  Come fossero tali indigeni è difficile dire. Il testo “Los Guanches”, di
               Josè Luis Concepion, Ed. Acic – Asociacion Cultural de las Islas Canarias,
               2008, individua due ceppi differenti: la razza cromanoide (corporatura am-
               pia e robusta con cranio allungato e stretto) e la razza mediterranea (più
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