Page 357 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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dall’Italia alle Canarie                                              357































                                Recipiente. (Museo Canario, Las Palmas).


                  Come si diceva sopra, gli alberi erano rari, riducendosi al noto “albero
               del drago” (dracaena drago) monocotiledone della famiglia delle liliacee,
               ovvero una specie di palma di grande dimensioni da cui proviene una linfa
               rossa e gommosa (sangue di drago) utile per fermare le emorragie o per
               mummificare i cadaveri. L’albero di drago più antico si trova nel villaggio
               di Icod e ha circa 2.300 anni. Scarsi sono il Tarayal (Tamarix Canariensis),
               la palma canaria (Phoenix Canariensis) e l’Olivo (Olea Cerasiformis).
                  Gli animali selvatici erano anch’essi pochi, quali il toporagno (crocidu-
               ra canariensis) e i tre rettili Gallotia Atlantica (un tipo di lucertola) la Ta-
               rantola Angustimentalis (il Geco) nonché l’Orbettino (Cnalcides Polyepis).
               Dal punto di vista marino si possono ricordare le tartarughe Boba (Careta
               Careta), Laud (Dermochelys Coriacea) e Carey (eretmochelys imbricata),
               le quali venivano a depositare le loro uova sulle spiagge dell’isola.
                      Insetto  tipico  dell’isola  conosciuto  fin  dall’epoca  fenicia  e  che,
               pertanto, determinava la conoscenza delle Canarie da parte degli antichi
               navigatori, è una cocciniglia colorata da cui si può estrarre il carminio
               (Dactylopilus coccus): occorrono cinquemila cocciniglie seccate e poi ri-
               dotte in polvere per ottenere 150 gr di tale prezioso colorante.
                  È difficile stabilire con certezza quando i primi colonizzatori arrivaro-
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