Page 387 - Lanzarotto Malocello from Italy to the Canary Islands
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napalo”. Pertanto osserva il Pallarès Padilla che con il termine “Puestos”
si intendevano le postazioni con cui le sentinelle controllavano dall’alto le
coste dell’isola per prevenire sbarchi di pirati o tribù nemiche; in partico-
lare sopra la montagna di Guanapay vi era un “Puesto” vicino a Teguise,
che, essendo all’epoca la vecchia capitale di Lanzarote, ne era anche il
centro nevralgico di comando militare, per rispondere ad eventuali attacchi
esterni.
Sempre “le Canarien” riporta l’episodio del capo tribù ribelle Afche,
il quale attaccò alcuni normanni, sicchè questi ultimi per rappresaglia ra-
pirono e decapitarono una indigena ponendone la testa infilata sopra una
lancia sulla cima di una montagna vicina: da ciò si deduce che il suddetto
castello doveva per forza di cose trovarsi lontano dal mare e verso il cen-
tro dell’isola, poiché dalla montagna di Guanapay erano visibili i villaggi
aborigeni più importanti.
Più recentemente, nel 1984, Antonio Romero Mora e Agustin Pallarès
Lasso reperirono delle rovine di un edificio appunto in cima al Guanapay
ed esattamente venti anni dopo (agosto 2004) nell’altopiano “la torre” fu-
rono rinvenuti pezzi di vasellame e di piatti sia di tipo aborigeno che di
tipo europeo; il che confermerebbe l’esistenza in loco del castello di Lan-
zarotto.
Infine nell’archivio storico provinciale di Las Palmas fu reperito da Josè
de Leon Hernandez un atto del 13 ottobre 1773 del matrimonio tra Domin-
go Ramos e Juana Perdomo, riportante la seguente clausola: “noi dichia-
riamo di essere in possesso di due faneghe (metri quadrati 13.500 x 2) di
terra agricola dove dicono: la torre confinante con il castello vecchio, che
avevamo comprato a Juana Cabrera vedova di Domingo Sanchez”. Tale
documento conferma l’esistenza in cima al monte Guanapay di una torre
e di un recinto fortificato, costruiti appunto da Lanzarotto in tale località.
Come si diceva, il Malocello restò sull’isola per circa venti anni, fino ad
esserne scacciato da una rivolta degli indigeni e qui il già ricordato Agustin
Pallarès Padilla afferma che Lanzarote fosse all’epoca divisa in due regni
separati da una parete di pietra secca che attraversava l’isola in tutta la sua
larghezza.
La prova di tale divisione in due regni differenti verrebbe dal famoso
“Libro del Conocimiento” perché, precisa, “una rivolta generale degli iso-
lani che lo (cioè Lanzarotto) scacciarono dall’isola con l’aiuto di tutti gli
abitanti”. La precisazione non solo “degli isolani” ma “di tutti gli abitanti”,
secondo il Pallarès Padilla, deve far intendere che gli aborigeni dei due re-

