Page 170 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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            VII.3. Gli alpini e la musica


               Il “padre degli alpini” è Giuseppe Domenico Perrucchetti (Cassano D’Adda
            13 luglio 1839 -Cuorgné 5 ottobre 1916), generale e senatore italiano. Arruolatosi
            nell’Esercito Pie montese, partecipa alla seconda guerra d’indipendenza. Nel 1861
            diventa sottotenente dei bersaglieri. Nel 1866 combatte nella battaglia di Custoza,
            conquistando una medaglia d’argento e la promozione al grado di capitano. Nello
            stesso anno matura l’idea di costituire un Corpo militare per la difesa dei 1540 km
            del confine montano. Gli alpini nascono nel 1872. A causa delle zone impervie
            vengono reclutati soprattutto i nativi del luogo. In origine sono costituite quindici
            compagnie alpini distribuite in sei reggimenti che nel 1902 confluiscono nei co-
            mandi di gruppo e nel 1910 sono raccolti nella Brigata Alpina. La Fanfara della
            Brigata Alpina, la Fanfara Julia, nasce nel 1967 ed è formata da strumentisti prove-
            nienti dai reggimenti alpini. Ha sede ad Udine presso la caserma Di Prampero. È un
            simbolo della tradizione alpina friulana.  Dalla fine dell’Ottocento sono state scritte
                                                    315
            diverse composizioni in omaggio agli alpini.  Durante la prima guerra mondiale
            soprattutto inni e marce. 316
               La musica è anche un mezzo di protesta o un messaggio che va oltre gli ordini
            gerarchici e le celebrazioni. Diventa espressione di un popolo. Nel 1916 gli alpini
            del Battaglione Feltre, durante il combattimento contro gli austriaci per la conqui-
            sta del Cauriol, inventarono una canzoncina che provocatoriamente cantavano per
            farsi udire dal nemico poco lontano, ed irritarlo. La musica è andata persa. ci resta
            una strofa. I versi così recitano:

              O bavaresi abbasso la superbia
              Che’l «Val Cismon» l’è arivà
              L’è arivato sabato di sera
              Sul Cauriol, col tricolor. 317


            315  Giuseppe Galimberti, autore di almeno 706 brani, ha dedicato agli alpini la Marcia degli Al-
                pini italiani op. 440, Milano, Carish & Janichen, cop. 1896. Ha composto anche Supreme
                armi, marcia militare per pianoforte, op. 706, Milano, G. Ricordi & C. t.s., 1909, dedicata
                “All’illustr.mo Signor colonnello Cav. Uff. Giuseppe Wirth” come si legge sul frontespizio.
            316  Basti citarne alcuni: lUigi cerri, Viva i nostri alpini, inno-marcia per orchestra, con piano-
                forte conduttore Milano, G. Ricordi e C., 1921; fernarndo invarra, alpini e bersaglieri,
                parole di Alessandro Valentini Roma, S. Tip., 1917; aMBrogio eUSeBietti, ai soldati alpi-
                ni, inno-marcia per il 4° Reggimento parole di Emilio Pinchia Ivrea, A. Pesato, 1916; gio-
                vanni antonietti, intra, marcia alpina del 23° Congresso degli Apini italiani; angelo tor-
                tone, la cantata degli alpini, poesia di Vittorio Emanuele Bravetta, Torino, Ed. Mus. Au-
                gusta 1937. Gli ufficiali del Battaglione Vestone hanno scritto la musica e i versi di alpini,
                una canzone - marcia patriottica, per canto e pianoforte, Milano, Off. G. Ricordi, 1916.
            317  Manlio Barilli, Storia del 7° Reggimento Alpini, Feltre, Tipografia Panfilo Castaldi, 1958,
                pp. 279-280.
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