Page 19 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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Le bande miLitari prima deLL’Unità d’itaLia                              19
              I. 1. Considerazioni generali


                    l legame fra l’esercito e la musica affonda le sue radici nell’antichità. La
                    musica è un’efficace incentivo ai combattimenti, imprime un senso di appar-
              I tenenza al proprio esercito, evoca forti emozioni, è un mezzo di conforto di
              fronte alla morte, con la quale i combattenti devono confrontarsi ogni giorno. Incu-
              te paura al nemico, accompagna i festeggiamenti in caso di vittoria. Funge da coe-
              sione fra i militari ed i civili. Nella prima metà dell’Ottocento, sul territorio italiano
              ogni Stato aveva le sue bande reggimentali. In linea di massima le bande erano
              organizzate secondo il modello voluto dai rispettivi regnanti ad esempio borbonico
              nel Regno delle due Sicilie; francese, nel Regno di Sardegna; austro-ungarico, nel
              Lombardo -Veneto. Anche l’organico era diverso. Ho dedicato maggior spazio alle
              bande del Regno delle Due Sicilie per la qualità dell’istruzione musicale, invece ho
              tralasciato il Lombardo-Veneto perché le milizie erano austriache.



              I. 2. Il Regno di sardegna
                   e il Reggimento Granatieri di sardegna

                 Nel 1559, dopo la pace di Cateau Cambrésis, che sancisce la fine della guerra
              fra Spagna e Francia, il Ducato del Piemonte è restituito ad Emanuele Filiberto.
              Questi, per consolidare il suo dominio, attua una riforma dell’esercito e delle finan-
              ze. Promuove le arti. Patrocina il Discorso sul modo di armare, compartire et eser-
              citare la militia del Se.mo Duca di Savoia di Giovanni Antonio Levo, pubblicato a
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              Torino nel 1566.  Sulla scia di Machiavelli, Levo riconosce agli ufficiali musicisti
              i meriti di trasmettere gli ordini dei superiori e di mantenere la disciplina anche a
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              grande distanza, meriti che acquistano maggior valore durante i combattimenti.
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              L’avvicendarsi di altre guerre nei successivi governi  provoca  un decadimento
              delle arti. Riconquistata la pace, il duca di Savoia Carlo Emanuele II (1648-1675),
              nell’ambito di una riforma militare volta a migliorare l’esercito, il 18 aprile 1659
              costituisce il Reggimento di Guardia, a cui concede particolari privilegi.  Nel 1670
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              al Reggimento di Guardia viene annessa la “Banda dei tromboni” di Torino, un
              complesso di antica tradizione, impegnato in tutte le feste di corte (le musiche erano


              3   giovanni antonio levo, Discorso dell’ordine et modo di armare, compartire, & esserci-
                  tare la militia del serenissimo duca di Sauoia. Con un breve summario nel fine, de’ passo
                  sostantiali, Torino, Martino Crauoto, 1566; Vercelli, Gio. Maria Pellippari, 1567.
              4   Ivi, pp. 18-19.
              5   I regnanti che si sono succeduti sono Carlo Emanuele I (1580-1630), Vittorio Amedeo I
                  (1630-1637) e Cristina di Francia (1637-1648).
              6   Il libro del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna, Roma, Stabilimento poligrafico per
                  l’Amministrazione della Guerra, 1922.
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