Page 23 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
P. 23

Le bande miLitari prima deLL’Unità d’itaLia                              23
              I.3. Il Regno delle due sicilie e il sistema degli orfanotrofi


                   “[…] Le Bande dell’Italia meridionale godevano
                             di una fama superiore alle altre […]”.
                 Così ci informa Amintore Galli a proposito delle bande militari nell’Ottocento
              negli Stati preunitari.  Il riconoscimento è diffuso ed accreditato. Infatti nel 1851
                                 19
              il Duca di Parma compie un viaggio a Napoli ed ha modo di apprezzare le Musiche
              delle milizie direttamente e nel contesto militare ordinario. Conosce più da vicino
              pure la musica napoletana e al ritorno ordina alle sue  bande militari di eseguire le
              musiche napoletane.
                                20
                 Il Regno Borbonico vanta ottime bande militari. L’opera organizzativa si inne-
              sta sulla salda tradizione musicale della “scuola napoletana”. Ma dagli anni Venti
              del XIX secolo sono state decisive soprattutto le iniziative di Ferdinando IV e
              Antonio Sancio, ufficiale capo del 4° Dipartimento del Ministero degli Affari In-
              terni. Un notevole contributo è dato anche da Saverio Mercadante, un’autorità nelle
              musiche militari del Regno Borbonico prima e nel panorama italiano poi.  Con il
                                                                               21
              decreto del 4 giugno 1818 Ferdinando IV istituisce sei orfanotrofi dove si insegna
              la musica, finalizzata specificamente all’arruolamento nelle bande militari, e le al-
              tre arti. In base al dettato del suddetto decreto, il generale Diego Naselli, Ministro
              dell’Interno del Regno delle Due Sicilie e promotore di alcune riforme del Collegio
              di musica di S. Sebastiano di Napoli,  affida a Sancio l’incarico di redigere un
                                                22
              corpus di regole applicative per i sei orfanotrofi, valide anche per gli orfanotro-

              19  Cito direttamente da aMintore galli, Manuale del Capo-Musica trattato di strumentazio-
                  ne per banda, Milano, G. Ricordi & C., 1889, p. 38. Galli (Perticara, 12.10.1845 - Rimi-
                  ni, 8.12.1909) è un musicologo, giornalista e compositore. Inizia gli studi musicali sotto
                  la guida dello zio Pio Galli, un direttore di banda. Nel 1862 è accolto nel Conservatorio di
                  Milano. Nel 1866 si arruola nei garibaldini. Diventa direttore artistico dello Stabilimento
                  Musicale Sonzogno, direttore di banda e direttore della Scuola civica di Amelia. Insegna
                  contrappunto ed estetica musicale nel Conservatorio di Milano. È autore di molte pubbli-
                  cazioni e di varie opere teatrali, fra cui Risorgimento nel 1870, mai rappresentata. Famoso
                  è il suo inno dei lavoratori su testo di Filippo Turati, musicato nel 1866.
              20  MaSSiMo fiorentino - Mario Zannoni, Le Reali Truppe Parmensi, Parma, Alberelli, 1984, p. 34.
              21  Cfr. Scheda biografica. Saverio Mercadante, come è noto, è stato direttore del Conserva-
                  torio di Napoli. È autore di tippiti tuppete tappete e di È partita la nave dallo puorto: due
                  stornelli napoletani Firenze, G. G. Guidi tra il 1861 e il 1870, delle quali accenneremo nel
                  § VII.2. Riportiamo il testo in versione integrale nell’Appendice n. 2 e le rispettive partitu-
                  re nelle figure n. 1 e n. 2.
              22  Il Conservatorio di Napoli è nato dalle ceneri dei quattro conservatori: S. Maria di Lore-
                  to, S. Onofrio a Porta Capuana, i Poveri di Gesù Cristo e La Pietà dei Turchini. Questi, col
                  tempo e in anni diversi, chiusero. Confluirono nel Conservatorio di S. Sebastiano che dal
                  1808 raccolse la loro tradizione musicale. Dal 1826 il S. Sebastiano fu denominato S. Pie-
                  tro a Maiella.
   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27   28