Page 20 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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            una prerogativa delle corti degli stati preunitari). La Banda dei tromboni è costitui-
            ta da hautbois (strumenti ad ancia), musettes (zampogne) e, dopo qualche tempo da
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            cromorni.  A differenza di quanto si è creduto finora, cioè che nella prima metà del
            Seicento in Italia i cromorni erano caduti in disuso, essi invece sopravvissero  nelle
            musiche militari per tutto il secolo.  Nella metà del Seicento erano ancora diffusi
            in Francia ma, poco agevoli, erano suonati all’aperto. Forse l’influenza d’Oltralpe
            ne ha condizionato l’uso negli anni seguenti anche in Italia. In tal caso, i cromorni
            potrebbero aver subìto qualche modifica rispetto a quelli originari, somigliando a
            quelli francesi, di proporzioni maggiori. Sarebbe interessante, a tal riguardo, uno
            studio approfondito sulla musica militare e sugli strumenti nel Seicento in Piemon-
            te. Dalla Banda dei tromboni traggono origine le bande reggimentali.
               Nel corso del Settecento le musiche militari piemontesi assimilarono anche gli
            organici e le musiche tedesche annesse ai reggimenti assoldati in Piemonte durante
            la guerra di successione spagnola. Ma le bande addette ai reggimenti piemontesi
            non erano regolate da norme generali, non avevano un numero fisso di suona-
            tori, né un repertorio uniforme. Ricevettero una sistemazione soltanto grazie al
            violinista Gaetano Pugnani allorché gli fu conferita la nomina di amministratore,
            istruttore e direttore delle musiche militari. Con l’avvento di Napoleone le bande
            furono organizzate sul modello delle bande militari francesi. Dopo la restaurazione
            si attuarono altre riforme. Le Regie Patenti del 13 luglio 1814 decretarono i Reali
            Carabinieri e con essi i primi trombettieri di cui alcuni a cavallo (vedi il paragrafo
            dedicato alla Banda dei Carabinieri a cavallo). Nel 1831 in Piemonte Carlo Alberto
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            stabilì che ogni reggimento di linea  avesse diciotto strumentisti e che la Compa-
            gnia Guardie del Corpo di S. M. ne avesse ventiquattro.  Nel Regno di Sardegna i
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            corpi reggimentali con bande erano numerosi. La Banda del 1° Reggimento della
            Brigata Savoia vanta come direttore Giuseppe Gabetti, autore della Marcia Reale
            adottata nel 1834 come marcia d’ordinanza prima nel Regno Sardo, poi nel Regno
            d’Italia. Gabetti è stato pure direttore d’orchestra.  Segnaliamo altri direttori, ac-
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            canto al nome riportiamo il rispettivo reggimento al quale la banda apparteneva:
            Francesco Verde, 1° Reggimento Granatieri; Angelo Montanari, 1° Reggimento
            Granatieri; Nicola Ricci, vissuto intorno agli anni Settanta dell’Ottocento, 2° Reg-



            7   Il cromorno è uno strumento a fiato con capsula d’insufflazione, simile ad un  oboe cilin-
                drico, che termina con una curva. Ha un timbro morbido e scuro. SachS cUrt, Storia degli
                strumenti musicali, Milano, Arnoldo Mondadori,1985, pp. 376-380.
            8   Nell’Ottocento le unità di Fanteria che costituivano il grosso dell’esercito erano definite
                “di linea” (o di “battaglia”) perché negli scontri in campo aperto formavano le linee dello
                schieramento. Si distinguevano da quelle della Fanteria leggera (ad esempio i Bersaglieri)
                perché queste ultime combattevano in ordine sparso.
            9   arnaldo ferrara (a cura di), la Banda dei Carabinieri, Vicenza, Gruppo Mondadori,
                1981, p. 6.
            10  ICCU- Scheda di autorità on line.
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