Page 36 - STORIE DI FRANCOBOLLI - LE FORZE ARMATE ITALIANE
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solo al corrente delle  decisioni prese.             dell’Esercito, non cedendo alle pressioni alleate di effet-               di contropreparazione prima ancora dell’attacco austriaco.   nella sua concezione e doveva essere arcinota al nemico;
                                            Alcuni memorialisti riportano che negli stessi giorni si svol-  tuare un’offensiva al fine di alleggerire il fronte francese.   Fermate tutte le operazioni offensive austriache il Co-  che occorreva perciò scegliere altra direzione che consen-
                                            sero minacciosi movimenti della flotta britannica a Taranto   L’Impero austro-ungarico stava per giocarsi la sua ultima        mando Supremo preparò il dispositivo per effettuare il   tisse di arrecare al nemico un minimo di sorpresa e che, per
                                            volti a bloccare l’uscita del porto alle navi italiane. Anche   carta, un'offensiva sul fronte italiano dove poteva concen-      contrattacco, che prevedeva un’azione avvolgente sul Mon-  essere risolutiva, uscisse dal quadro delle avanzate frontali
                                            l’arrivo pochi giorni dopo dei primi reparti francesi, richie-  trare tutte le sue forze disponibili. La grande offensiva au-  tello. L’artiglieria avrebbe effettuato un'intensa opera di   e metodiche e permettesse lo sviluppo della manovra.
                                            sti per rinforzare il fronte, si concentrò invece a Torino e   striaca di giugno fu preparata per non fallire. La cosiddetta     interdizione dei ponti e delle passerelle del nemico, l’avia-  Così il progetto operativo italiano si differenziò nettamente
                                            Milano.                                              Battaglia del Solstizio fu una formidabile battaglia di arre-             zione dell’Esercito avrebbe dovuto mitragliare i passaggi   dal metodo seguito dagli Alleati durante la guerra, perché
                                            Al successivo convegno a Peschiera l’8 novembre, la dele-  sto che vide l’artiglieria italiana in prima fila a ostacolare      sul Piave e le postazioni nemiche.                    alla pressione esercitata uniformemente su tutto il fronte
                                            gazione italiana, stavolta guidata dal re Vittorio Emanuele,   l’attacco avversario.                                           L’azione italiana raggiunse lo scopo tra il 21 e 22 giugno,   con alternative di colpi di mazza picchiati or qua or là, sosti-
                                            si impose con maggiore efficacia. La resistenza italiana, ga-  Il dispositivo adottato da Diaz prevedeva uno schiera-          costringendo di fatto il ripiegamento austriaco. Tra l’estate   tuì lo sfondamento in un’unica direzione capace di scardi-
                                            rantì il re, sarebbe proseguita. Occorrevano però aiuti al-  mento difensivo da Asiago al mare a forma di semicerchio,         e l’autunno 1918 si ebbero numerosi colloqui tra i rappre-  nare, per il solo fatto della rottura in quel punto, tutto lo   5. Battaglia del Piave. Fuoco di mitra-
                                                                                                                                                                                                                                                                                        gliatrice
                                            leati per dare modo all’Esercito di riorganizzarsi. Gli   con unità di riserva nella pianura veneta in grado di tam-           sentanti interalleati al fine di predisporre le azioni deci-  schieramento avversario. Concetto informatore: abbandono
                                                                                                                                                                                                                                                                                      6. Galleria nella neve del Pasubio
            1. Il MAS 9 all'ancora a Venezia   alleati accettarono, ma chiesero la rimozione di Cadorna.   ponare eventuali sfondamenti su tutto il fronte. La grande      sive. Diaz a fine settembre prese la decisione di passare   dell’offensiva progettata sull’Altipiano; sfondamento attra-  7. Treno armato della Regia Marina per
            2. Obice da trincea             Essi non volevano mettere le proprie truppe al comando di   offensiva austriaca si aprì sul Tonale, dove i battaglioni al-     all’attacco risolutivo. Le ragioni che guidarono alla scelta   verso il Piave, mirando a spezzare la giunzione tra le ar-  la difesa delle coste dell'Adriatico
                                                                                                                                                                                                                                                a
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                                                                                                                                                                                                                                                   a
                                                                                                                                                                                                                                                                                a
            3. Il tenente di cavalleria Francesco   un generale italiano noto per la caparbia pretesa di non   pini della 5  Divisione avevano migliorato le postazioni di-  della nuova direzione d’attacco furono basate sull’idea   mate austriache 5  e 6 ; successivo avvolgimento della 6    8. Guerra sul mare - Cacciatorpediniere
                Baracca asso dei piloti italiani con    condividere le decisioni riguardanti il “suo” fronte con   fensive. L’attacco del 13 giugno prevedeva uno          strategica che ormai non si trattava più di creare una base   Armata avversaria, recidendo a tergo la sua principale co-  Acerbi in posto di combattimento
              34 vittorie                                                                                                                                                                                                                                                             9. Monte Carso in trincea - la lettura
                                            nessuno.                                             sfondamento in Val Camonica, ma fu bloccato. Il 15 giugno                 di partenza per nuove operazioni, ma bisognava proporsi   municazione Vittorio-Sacile; di qui l’occupazione delle al-
            4. Luigi Rizzo sul MAS 15 con il quale                                                                                                                                                                                                                                      della posta era un momento fonda-
                     ̀
              affondera la corazzata austro-unga-  Nei primi mesi del 1918 il nuovo Comandante Supremo, il   vi fu l’offensiva dall’altopiano di Asiago al mare. Sull’alto-  di compiere uno sforzo decisivo; che a questo fine l’offen-  ture di Valdobbiadene e puntata su Feltre per concorrere da   mentale per la tenuta morale dei
              rica Santo Stefano            generale Armando Diaz, completava la ristrutturazione   piano l’artiglieria della 6  Armata sviluppò un efficace tiro          siva sull’Altipiano di Asiago si presentava invecchiata   tergo alla caduta del Grappa e minacciare lo schieramento   soldati
                                                                                                                      a





















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