Page 37 - STORIE DI FRANCOBOLLI - LE FORZE ARMATE ITALIANE
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solo al corrente delle decisioni prese. dell’Esercito, non cedendo alle pressioni alleate di effet- di contropreparazione prima ancora dell’attacco austriaco. nella sua concezione e doveva essere arcinota al nemico;
Alcuni memorialisti riportano che negli stessi giorni si svol- tuare un’offensiva al fine di alleggerire il fronte francese. Fermate tutte le operazioni offensive austriache il Co- che occorreva perciò scegliere altra direzione che consen-
sero minacciosi movimenti della flotta britannica a Taranto L’Impero austro-ungarico stava per giocarsi la sua ultima mando Supremo preparò il dispositivo per effettuare il tisse di arrecare al nemico un minimo di sorpresa e che, per
volti a bloccare l’uscita del porto alle navi italiane. Anche carta, un'offensiva sul fronte italiano dove poteva concen- contrattacco, che prevedeva un’azione avvolgente sul Mon- essere risolutiva, uscisse dal quadro delle avanzate frontali
l’arrivo pochi giorni dopo dei primi reparti francesi, richie- trare tutte le sue forze disponibili. La grande offensiva au- tello. L’artiglieria avrebbe effettuato un'intensa opera di e metodiche e permettesse lo sviluppo della manovra.
sti per rinforzare il fronte, si concentrò invece a Torino e striaca di giugno fu preparata per non fallire. La cosiddetta interdizione dei ponti e delle passerelle del nemico, l’avia- Così il progetto operativo italiano si differenziò nettamente
Milano. Battaglia del Solstizio fu una formidabile battaglia di arre- zione dell’Esercito avrebbe dovuto mitragliare i passaggi dal metodo seguito dagli Alleati durante la guerra, perché
Al successivo convegno a Peschiera l’8 novembre, la dele- sto che vide l’artiglieria italiana in prima fila a ostacolare sul Piave e le postazioni nemiche. alla pressione esercitata uniformemente su tutto il fronte
gazione italiana, stavolta guidata dal re Vittorio Emanuele, l’attacco avversario. L’azione italiana raggiunse lo scopo tra il 21 e 22 giugno, con alternative di colpi di mazza picchiati or qua or là, sosti-
si impose con maggiore efficacia. La resistenza italiana, ga- Il dispositivo adottato da Diaz prevedeva uno schiera- costringendo di fatto il ripiegamento austriaco. Tra l’estate tuì lo sfondamento in un’unica direzione capace di scardi-
rantì il re, sarebbe proseguita. Occorrevano però aiuti al- mento difensivo da Asiago al mare a forma di semicerchio, e l’autunno 1918 si ebbero numerosi colloqui tra i rappre- nare, per il solo fatto della rottura in quel punto, tutto lo 5. Battaglia del Piave. Fuoco di mitra-
gliatrice
leati per dare modo all’Esercito di riorganizzarsi. Gli con unità di riserva nella pianura veneta in grado di tam- sentanti interalleati al fine di predisporre le azioni deci- schieramento avversario. Concetto informatore: abbandono
6. Galleria nella neve del Pasubio
1. Il MAS 9 all'ancora a Venezia alleati accettarono, ma chiesero la rimozione di Cadorna. ponare eventuali sfondamenti su tutto il fronte. La grande sive. Diaz a fine settembre prese la decisione di passare dell’offensiva progettata sull’Altipiano; sfondamento attra- 7. Treno armato della Regia Marina per
2. Obice da trincea Essi non volevano mettere le proprie truppe al comando di offensiva austriaca si aprì sul Tonale, dove i battaglioni al- all’attacco risolutivo. Le ragioni che guidarono alla scelta verso il Piave, mirando a spezzare la giunzione tra le ar- la difesa delle coste dell'Adriatico
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3. Il tenente di cavalleria Francesco un generale italiano noto per la caparbia pretesa di non pini della 5 Divisione avevano migliorato le postazioni di- della nuova direzione d’attacco furono basate sull’idea mate austriache 5 e 6 ; successivo avvolgimento della 6 8. Guerra sul mare - Cacciatorpediniere
Baracca asso dei piloti italiani con condividere le decisioni riguardanti il “suo” fronte con fensive. L’attacco del 13 giugno prevedeva uno strategica che ormai non si trattava più di creare una base Armata avversaria, recidendo a tergo la sua principale co- Acerbi in posto di combattimento
34 vittorie 9. Monte Carso in trincea - la lettura
nessuno. sfondamento in Val Camonica, ma fu bloccato. Il 15 giugno di partenza per nuove operazioni, ma bisognava proporsi municazione Vittorio-Sacile; di qui l’occupazione delle al-
4. Luigi Rizzo sul MAS 15 con il quale della posta era un momento fonda-
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affondera la corazzata austro-unga- Nei primi mesi del 1918 il nuovo Comandante Supremo, il vi fu l’offensiva dall’altopiano di Asiago al mare. Sull’alto- di compiere uno sforzo decisivo; che a questo fine l’offen- ture di Valdobbiadene e puntata su Feltre per concorrere da mentale per la tenuta morale dei
rica Santo Stefano generale Armando Diaz, completava la ristrutturazione piano l’artiglieria della 6 Armata sviluppò un efficace tiro siva sull’Altipiano di Asiago si presentava invecchiata tergo alla caduta del Grappa e minacciare lo schieramento soldati
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