Page 224 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
P. 224

LA  PARTECIPAZIONE  ITALIANA
          ALLA  SPEDIZIONE  INTERNAZIONALE  CONTRO  I  BOXER
                        LE  REAZIONI  POLITICHE  ITALIANE
                        ALL'IMPEGNO  MILITARE  IN  CINA
                                                                     MARCO  CUZZI




             Il  dibattito politico in  Italia inerente alle vicende dell'Estremo Oriente e in
         particolare alla partecipazione italiana alla spedizione internazionale in Cina del
         1900  può  dividersi,  con  necessario  schematismo,  in  quattro  fasi:  anzitutto,
         l'approccio,  titubante  e  contraddittorio,  alla  questione  dei  rapporti  politico-
         commerciali con il Celeste impero, e il confronto tra posizioni moderate orientate
         verso una mera penetrazione economica sostenuta da una limitata dimostrazione
         di forza e posizioni piu radicali caratterizzate da una strategia piu smaccatamente
         coloniale;  la  breve  stagione  della  "politica delle  cannoniere"  con  lo  smacco di
         San-mun;  la  crisi internazionale  dell'estate  1900 e il  dibattito  immediatamente
         precedente e contestuale la  spedizione militare; le  considerazioni successive alla
         vittoria  del  corpo  di  spedizione  internazionale  e  la  delineazione  di  una  futura
         politica estremo-orientale del  Regno  d'Italia.
              I.;approccio preliminare, si potrebbe dire preparatorio, può essere fatto risalire
         all'attività isolata di alcuni  deputati interessati, talvolta per motivi personali, alle
         vicende del lontano Oriente e richiedenti al  Governo italiano un analogo impegno
         sulla  falsariga  delle  "politiche  cinesi"  delle  altre  cancellerie  europee  e  transo-
         ceaniche. Le grandi potenze infatti avevano intensificato le loro attività nel Celeste
         impero  immediatamente  dopo  la  vittoria  giapponese  nella  guerra  del  1894-95:
         il  conseguente  trattato  di  pace  di  Shimonoseki  non  aveva  soltanto  ampliato  la
         sfera d'influenza del Sollevante sul continente asiatico ma aveva sancito l'eclissi
         della Cina evidenziandone la sua appetitosa vulnerabilità. Fu dunque il  rinnovato
         interesse  europeo e  americano  nei  confronti dell"'Impero  di  mezzo"  a spingere
         i  primi,  isolati  "sinologi"  italiani  a  intraprendere  iniziative  atte  a  rafforzare  la
         nostra presenza diplomatica, commerciale e financo militare in quelle terre lontane.
         Fino al  1898 i rapporti italo-cinesi erano stati sporadici e assolutamente disarti-
         colati.  A parte  le  missioni  cattoliche,  si  registrano  soltanto quattro significativi
         approcci di natura politico-commerciale, tutti gestiti direttamente dai comandanti
         delle  Regie  navi  inviate  sulle  coste  del  mar  Giallo:  le  missioni  della  corvetta
         Magenta  (1866)  e  della  Principessa  Clotilde  (1868-1871)  e  la  doppia  missione
         della Vettor  Pisani  (1871-72  e  1879).  La  prima  missione,  quella  della Magenta,
         si  era conclusa inoltre con l'unico trattato commerciale tra il  Regno d'Italia e il
   219   220   221   222   223   224   225   226   227   228   229