Page 272 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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            mento futurista, ma la sua sensibilità artistica si manifestò soprattutto in un’interpretazione molto personale del Liberty.
            Dopo un’altra breve esperienza lavorativa a Vittorio Veneto, continuò la sua attività professionale a Bologna, a Venezia e poi
            a Roma.  Nel maggio 1929 partì per New York dove si fermò per due anni lavorando come scultore, scenografo e arredatore
            in alcuni teatri della città. Rientrato in Italia si stabilì a Roma, dove mise a frutto la sua esperienza statunitense allestendo
            anche numerosi spettacoli teatrali. Durante la Seconda guerra mondiale si trasferì prima a Siena, dove lavorò con l’Accademia
            Musicale Chigiana, poi a Vicenza dove rimase per il resto dei suoi giorni. Nel 1954 ideò, scrivendone anche la scenografia,
            la Partita a scacchi a personaggi viventi di Marostica.


            EMANUELE ZAMBINI (BAGNO A RIPOLI, FIRENZE, 1907 – FIRENZE, 1966)

            Lo scultore si dedicò nel corso della sua attività soprattutto alla produzione in ceramica e in terracotta. Nel 1931 prese parte,
            come la maggior parte degli artisti italiani attivi negli anni Trenta, alla I Mostra del Sindacato Nazionale Fascista di Belle Arti
            organizzata a Firenze nel 1933 nel Palazzo delle Esposizioni.


            LUIGI ZENARI (MILANO, 1903 – GENOVA, 1992)
            Nel 1919 frequentò in modo discontinuo i corsi di pittura dell’Accademia Carrara di Bergamo tenuti dal direttore Ponziano
            Loverini. Nonostante questo vinse l’anno successivo il concorso riservato agli allievi dimostrando così eccellenti doti personali.
            Ben presto, tuttavia, lasciò la città e si trasferì a Milano per iscriversi all’Accademia di Brera. Le sue prime personali si tennero
            nella città lombarda alla Galleria Pesaro e successivamente, nel 1936, alla Galleria Genova del capoluogo ligure. Partecipò a
            molte manifestazioni collettive regionali, nazionali e internazionali, tra cui quella alla Società per le Belle Arti ed Esposizione
            Permanente di Milano nel 1937. Nel secondo dopoguerra, nel 1948, prese parte alla I Mostra d’Arte Sociale a Genova. Dopo
            un periodo di studio e di ricerca, si dedicò prevalentemente a importanti lavori di restauro.
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