Page 267 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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BIOGRAFIE ARTISTI                                            265



            GALILEO PARISINI (ROMA, 1872 – IVI, 1949)
            Terminati gli studi, si iscrisse alla Scuola d’Arte Ornamentale di San Giacomo in Augusta, una delle più accreditate realtà
            educative della Capitale dove dimostrò subito le sue eccellenti doti e vinse due volte il premio straordinario per la classe di
            Disegno Ornamentale Applicato alle Arti Industriali e per la classe di Geometria e Architettura Ornamentale. Diplomato
            nel 1894, aprì un suo laboratorio in via di Porta Pinciana dove realizzò le sue prime sculture privilegiando come materia il
            marmo. Ben inserito nell’ambiente artistico e culturale della Capitale, svolse la sua attività artistica prevalentemente a Roma,
            dove partecipò a numerose rassegne d’arte tra cui quella promossa, nel 1926, dalla Società degli Amatori e Cultori di Belle
            Arti. Nel 1935 divenne membro del Sindacato Interprovinciale Fascista e nello stesso anno eseguì, con altri artisti, la traspo-
            sizione su bronzo delle carte marmoree di via dell’Impero (oggi via dei Fori Imperiali) che furono esposte al padiglione
            Roma dell’Esposizione Universale di Bruxelles. Tra le altre sue opere il Trionfo della croce nel presbiterio della chiesa di San Eu-
            stachio in platana, e, una delle ultime, il busto del compositore Saverio Mercadante, collocato al Pincio, scolpito tra il 1947
            e il 1949.


            UGO PASTORI
            Oltre alla partecipazione al concorso “La Guerra e la Vittoria” con il busto in marmo della Medaglia d’Oro Roberto
            Cozzi, non si hanno altre notizie sulla sua produzione artistica.


            GIORGIO PIANIGIANI (ROMA, 1899 – ANCONA, 1975)
            Dopo essersi diplomato al Museo Artistico Industriale della Capitale, si dedicò all’arte della xilografia, che rimase la sua
            espressione artistica preferita. Nella seconda metà degli anni Venti collaborò con la rivista Chirone: commentari mensili di letteratura
            e arte e partecipò alla II Esposizione Internazionale dell’Incisione Moderna a Firenze, che riuniva le opere dei più quotati
            artisti contemporanei. Successivamente, pur continuando a partecipare a numerose rassegne di incisori italiani tenute in im-
            portanti città europee come Budapest, Bruxelles, Bordeaux, Monaco, Riga, si dedicò soprattutto all’insegnamento e al restauro.
            Sue opere sono conservate al Museo Centrale del Risorgimento di Roma, alla Calcografia Nazionale e alla Civica Raccolta
            delle Stampe Achille Bertarelli a Milano.


            COSIMO PRIVATO (VENEZIA, 1899 – IVI, 1971)
            Terminati gli studi, entrò alla Reale Scuola Superiore d’Arte applicata all’Industria di Venezia dove ottenne l’abilitazione al-
            l’insegnamento artistico professionale. Nel 1920 partecipò all’esposizione promossa nella sua città natale dall’Opera Bevilacqua
            La Masa a Ca’ Pesaro, alle cui iniziate prese parte fino al 1940. La sua affermazione professionale avvenne nella seconda
            metà degli anni Venti. Tra 1924 e il 1927 partecipò alle esposizioni organizzate dalla Permanente di Milano, alla Biennale
            Romana e alle Esposizioni internazionali di Fiume. Sul finire di quel decennio eseguì i cartoni per la decorazione a mosaico
            del Palazzo Reale de Il Cairo. Negli anni Trenta la sua attenzione si orientò per le scene di vita quotidiana prediligendo i sog-
            getti popolari. Nel 1933 prese parte a Vienna all’Esposizione d’Arte Italiana organizzata dal Sindacato Nazionale Fascista di
            Belle Arti. Nel secondo dopoguerra si ritirò progressivamente dalla vita artistica della sua città e tenne l’ultima sua esposizione
            importante nel 1946 alla Galleria Mediolanum del capoluogo lombardo.


            UMBERTO RANCHER (ROMA, 1882 – IVI, 1936)

            Professore all’Accademia di Belle Arti di Napoli fu l’autore nel 1922 del monumento in bronzo Il Fante Vittorioso collocato in
            piazza Umberto I a Sicignano degli Alburni, in provincia di Salerno. Nel 1928 espose nel capoluogo campano alla mostra orga-
            nizzata dal movimento artistico Flegreo al Maschio Angioino, cui presero parte anche celebri artisti come Vincenzo Gemito e i
            pittori Giuseppe Casciaro – poi membro della giuria del concorso della regina Elena – Vincenzo Irolli e Antonio Mancini.
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