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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”


            IL RAID DI MURZUCH





               Il 21 ottobre De Gaulle diramò un ordine del giorno in cui delineava il
            ruolo attivo delle forze francesi ai suoi ordini lungo due direttrici: da una
            parte dal Ciad verso Cufra e Murzuch, dall’altra in cooperazione con le forze
            britanniche del Medio Oriente verso la Cirenaica e l’Etiopia.  Erano obiettivi
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            ambiziosi, e soprattutto il secondo richiedeva la creazione di reparti di una
            certa consistenza, almeno del livello di brigata, ma anche per agire contro il
            Sahara Libico le forze disponibili non erano affatto adeguate, tanto più che
            c’era ancora da risolvere il problema del Gabon. Nel tentativo di tradurre in
            atto quelle che per il momento erano dichiarazioni velleitarie, di dubbia valenza
            sia sul piano politico che sul piano militare, De Gaulle affidò il comando delle
            forze francesi del Ciad a Leclerc che lo assunse il 2 dicembre trasferendosi in
            volo da Brazzaville a Fort Lamy.
               Il  primo  obiettivo  di  Leclerc  fu  quello  di  incrementare  la  capacità  di
            combattimento del RTST, modificandone almeno in parte la fisionomia per
            consentirgli di svolgere compiti che non fossero solo di presidio e polizia
            coloniale. Nello stesso mese di dicembre il reggimento fu così diviso in un
            gruppo nord e un gruppo sud. Al gruppo nord era affidato il controllo dei
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            territori del Borkou, con le compagnie 7  e 11  dell’RTST, una compagnia
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            autoportata,  una  sezione  autoblindomitragliatrici  Laffly,  una  sezione  di
            artiglieria da montagna e il Gruppo Nomade del Borkou, dei territori
            dell’Ennedi, con l’8  Compagnia dell’RTST e il Gruppo Nomade dell’Ennedi,
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            e  dei  territori  del Tibesti,  con la  6   Compagnia dell’RTST  e  il Gruppo
            Nomade del Tibesti, mentre il gruppo sud, forte di quattro battaglioni di
            fanteria e due compagnie autoportate, era distribuito tra Abeche, Fort Lamy
            e Fort Archambault.  Era solo un primo passo, per trarre da questi reparti
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            un complesso di forze mobili idonee a una moderna guerra di movimento nel
            deserto la strada era ancora lunga.
               Nel frattempo Wavel, sostenuto dal capo dei suoi servizi informativi, il
            colonnello Eric Shearer, aveva maturato l’idea che un’ulteriore iniziativa degli
            uomini di Bagnold, magari spinta ancora più in profondità nel deserto libico,
            avrebbe potuto incidere favorevolmente sull’andamento delle operazioni
            nella fascia costiera, dove la Western Desert Force si apprestava a prendere
            l’iniziativa. Fu Bagnold a indicare l’obiettivo, l’oasi di Murzuch, a oltre 2000

            11   R. H. RAINERO, Il Sahara Italiano op. cit., p. 90-91.
            12   D. CORBONNOIS, L’odyssée de la Colonne Leclerc op. cit., p. 27.


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