Page 129 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
P. 129

a
          2  Sessione - La memoria dei caduti                                   127



              Interessanti sono i risultati degli studi sulle bandiere della Lega proletaria
          dove, come ha sottolineato Gianni Isola, alcuni elementi compaiono con fre-
          quenza notevole e spesso si riferiscono alla simbologia religiosa della Passione di
          Cristo «che viene spesso a mescolarsi e a sovrapporsi a quella della sempre viva
          tradizione laica e risorgimentale». 22
              Molto significativa è la ricerca sulle lapidi murate che le Amministrazioni so-
          cialiste innalzarono «in opposizione polemica a quella che Mario Isnenghi ha
          definito ‘sequenze narrative ufficiali’». 23
              Quelli che nell’epigrafia ufficiale dello stato liberale venivano definiti “caduti”
          nelle epigrafi della Lega proletaria compaiono come “vittime”.
              Il linguaggio delle lapidi con l’esplicita incitazione all’odio di classe faceva sì
          che le autorità intervenissero con un’attività censoria e repressiva.
              Alla proibizione di affiggere un’epigrafe a Monturano si rispose con la distri-
          buzione del testo stampato e diffuso su volantini. 24
              Se non s’interveniva smurando addirittura le lapidi, se ne alterava profonda-
          mente il testo. Come ad esempio avvenne per quella che era stata posta nel mar-
          zo del 1921 nel cimitero militare di Schio per ricordare l’esecuzione, su ordine del
          generale “delle fucilazioni” Andrea Graziani, di due soldati colpevoli, durante la
          ritirata di Caporetto, di non averlo salutato secondo le regole militari. 25
              Monumenti esplicitamente pacifisti sono invece presenti in Francia. Me-
          ritano di esser citati e ricordati due monumenti. Quello di Gy-l’Evêque con
          l’iscrizione «Guerre à la guerre» e quello di Gentioux con una stele davanti a
          cui c’è un orfanello che leva il pugno e indica le parole incise sul monumento
          «Maudite soit la guerre» a sottolineare il sacrificio dei morti senza dargli alcuna
          giustificazione. 26






          22   Isola Gianni: ivi, p. 529.
          23   Ivi, p. 530. Cfr. Isnenghi Mario, Alle origini del 18 aprile. Miti, riti e mass media, in La Democrazia
              Cristiana del fascismo al 18 aprile. Movimento cattolico e Democrazia Cristiana nel Veneto. 1945-1948,
              [a cura Mario Isnenghi e Silvio Lanaro], Venezia, Marsilio, 1978, p. 279.
          24   Isola Gianni: op.cit., p. 535.
          25   Isola Gianni: ivi, p. 536-37.
          26   Cfr. Prost Antoine: Les anciens combattants et la société française: 1914-1939, Paris, Presses de la
              Fondation nationale des sciences politiques, 1977, p. 50 e fig. 56.
   124   125   126   127   128   129   130   131   132   133   134