Page 180 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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178 Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione
vece otto i corpi riesumati dai francesi sui principali teatri di guerra e successi-
vamente trasportati a Verdun, e la gravosa responsabilità ricadde in questo caso
sul caporale Auguste Thin, quasi a voler responsabilizzare un semplice soldato
nella scelta di un corpo che rappresentava i 1.350.000 soldati francesi morti, a
prescindere dal proprio grado od etnia. 35
Il percorso dai due siti funerari fino ai siti che ne avrebbero consacrato l’im-
mortalità si svolse seguendo un protocollo che ne evidenziasse la solennità, ma
dando la possibilità di omaggiare il defunto al maggior numero di persone accor-
se per vedere il feretro. L’Unknown Warrior ricevette gli onori del Maresciallo
Foch, autorità militare suprema francese, e poi venne scortato sia da unità di
cavalleggeri francesi che da quelli inglesi, a voler testimoniare – come pure il
fatto di essere imbarcato sul cacciatorpediniere inglese Verdun – la fratellanza nel
dopoguerra dei due paesi. La mattina del 11 novembre 1920, la bara, ornata da
una spada medievale proveniente dalla collezione personale di Re Giorgio V, fu
trasportata per mezzo di un carro d’artiglieria per le strade del centro di Londra,
attraverso i ranghi di un pubblico sempre più folto profondamente commosso
in un silenzio irreale, rotto solo dal rumore del corteo sul selciato. Dopo una
pausa di due minuti allo scoccar delle undici del mattino, davanti al nuovo per-
manente Cenotafio in pietra di Lutyens, il corteo si diresse verso l’Abbazia di
Westminster, ove, dopo una cerimonia solenne, fu inumato alla presenza del Re e
delle massime autorità inglesi, accanto alle più importanti personalità della storia
d’Inghilterra. Va segnalato il fatto che la cerimonia dentro l’Abbazia vide la par-
tecipazione di più di cento vedove di guerra, a testimonianza di una comunione
voluta non solamente con la comunità militare, ma con tutto il popolo inglese
affranto nel lutto.
Il raccoglimento di un intero popolo fu altrettanto evidente nella cerimonia
che si svolse l’11 novembre 1920 a Parigi, ove si accalcò sin dalle prime ore
del mattino una folla immensa in attesa del corteo funebre. Il corteo, nella sua
duplice natura di accomunare la guerra franco-prussiana del 1870-71 per mez-
zo del cuore di Gambetta (in un’urna su un catafalco costruito su un cannone
d’artiglieria da 155), e la rivincita contro l’odiata Germania nel 1918, attraverso la
bara del Soldat inconnu (issata su di un fusto d’artiglieria da 75), si fermò prima
35 Piu di 600.000 truppe di colore, provenienti per la maggior parte dall’Armée d’Afrique par-
teciparono alla Grande guerra sul fronte francese. I caduti furono 57.000: Marc Michel, Les
Africains et la Grande Guerre: l’appel à l’Afrique (1914-1918) (Paris : Karthala, 2003).