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196        Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione




            teressato da un rilevante ricorso alla leva, da significativi richiami in servizio di
            personale della riserva, con particolare riguardo agli Ufficiali e ai Marinai.
               Nel 1914 il personale della Regia Marina ammontava a 2.139 ufficiali e 45.707
            uomini, tra sottufficiali, graduati e comuni.
               Col richiamo in servizio del personale iscritto nei ruoli della riserva (molti dei
            quali provenienti dalla Marina mercantile) e col ricorso ad alcune chiamate ecce-
            zionali, la Regia Marina terminò la guerra con un totale di circa 6.000 ufficiali. Il
            numero dei sottufficiali, graduati e comuni salì, a sua volta, dai 76.620 del 1916
            ai 130.213 del 1918.
               Con l’ingresso dell’Italia in guerra, venne progressivamente aumentato il nu-
            mero di ammissioni di giovani nei ruoli del complemento (categoria che era stata
            istituita per la Marina solo nel 1911). Per dare un idea, in termini numerici, limi-
            tandosi ai soli Ufficiali di Vascello, nel 1914 il personale in servizio di comple-
            mento assommava al 20% di quello in servizio permanente; alla fine della guerra
            la situazione era radicalmente ribaltata, tanto che la percentuale assommava al
            371% rispetto a quello in servizio permanente.
               In particolare, gli incrementi numerici più significativi si ebbero: nei servizi di
            difesa costiera, nel servizio Difesa Traffico Marittimo e nei servizi aeronautici.
               Un’analoga progressione numerica si ebbe nel Corpo Reale Equipaggi Ma-
            rittimi per il personale di leva. Si ebbe così un notevole e costante aumento del
            numero di marinai, specialmente nelle categorie dei cannonieri e dei fuochisti. A
            fronte di 32.000 militari in servizio nel 1914, al termine del conflitto se ne con-
            tavano 125.000 (+391%).
               Un esempio significativo/emblematico del contributo offerto da volontari e
            richiamati, quindi dai “cittadini in armi” oggetto del convegno, è dato dal Corpo
            Nazionale dei Volontari Motonauti: corpo costituito da civili possessori di moto-
            scafi che, militarizzati, prestarono un utilissimo servizio di sorveglianza costiera,
            ricognizione, scorta di convogli ed tanti altri determinanti servizi per la Patria.
               L’istituzione del “Corpo Nazionale dei Volontari Motonautici”, avvenne
            pochi giorni dopo l’entrata in guerra, con il Decreto Luogotenenziale N. 908
            in data 3 giugno 1915; la sua creazione si era resa appropriata a seguito della
            carenza da parte della Regia Marina di piccole imbarcazioni con propulsione a
            motore per cui, nei servizi ai quali oggi sono adibiti motoscafi e motobarche
            erano impiegate “Pirobarche”, cioè imbarcazioni munite di un apparato mo-
            tore a vapore le cui caratteristiche tecniche non erano tuttavia in linea con le
            esigenze dettate da un conflitto.
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