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Il coinvolgimento del personale civile e richiamato nella Regia
Marina durante la Grande Guerra
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di Gianluca DE MEIS
utorità, Signore e Signori,
A prima di entrare nel me-
rito della tematica del presente
convegno, ossia ricordare quelle
migliaia di cittadini, “eroi sco-
nosciuti”, che furono richiamati
durante il primo conflitto mon-
diale per adempiere al loro dove-
re di difesa della Patria, ritengo
opportuno, per contestualizzare
tale aspetto nell’ambito pret-
tamente navale, evidenziare la
stretta connessione che è sempre
esistita, tra una Forza Navale e il correlato mondo civile: un rapporto di recipro-
cità fondamentale per una Marina Militare per ottenere il successo in un conflitto
marittimo.
Vincere una guerra marittima, di fatto, significa ottenere il dominio sul mare
utilizzandolo per i propri fini e, al contempo, negando al nemico quelle pos-
sibilità di “manovra” necessarie alla contrapposizione. In sintesi, presupposto
di una vittoria marittimo-navale è quello di ottenere sul mare il c.d. Potere Ma-
rittimo definito come prodotto di più fattori sia militari, quali la Forza Navale
(le navi da guerra), sia non prettamente militari quali la disponibilità di porti, il
supporto degli arsenali navali e la cantieristica navale e, contestualmente, una
mentalità marittima.
Un concetto che risulta storicamente noto e appartenente, da tempo me-
morabile, alla nostra cultura, alla nostra Nazione: basti pensare che, nel 30 A.C.
1 Capo Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina.