Page 193 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          motivo di fierezza, se non di gioia. Perdonatemi e abbiatevi l’abbraccio più
          forte e pieno di affetto di cui sia capace”.
              Di grande interesse anche la sorte di quattro fratelli, nativi della Provincia
          di Bergamo, tutti alpinisti, alpini e pluridecorati. Tutti trovarono la morte nella
          Grande Guerra o subito dopo a causa della Spagnola. Anche qui il contesto fami-
          liare e la Società furono fondamentali per trasmettere ai giovani “alpini” (Natale,
          Attilio, Santino e Giannino CALVI) gli ideali del Risorgimento fino all’estremo
          sacrificio. Giannino, classe 1899, avendo già avuto due fratelli deceduti in guerra
          avrebbe potuto esimersi dal, servizio, invece chiese e ottenne di prendervi parte.
          La missiva che riporto è del 1916 e si riferisce a Natale, il primogenito, l’unico
          ad avere intrapreso la carriera militare e all’epoca Capitano: “non sappiano se
          perverremo: dobbiamo però aspirare a tentare. L’opera d’arte deve animare ciò
          che riproduce di una vita ideale, pur togliendogli quanto ha di perituro e passeg-
          gero. Non ho paura di soffrire e sento nei miei pensieri e nei miei atti l’impronta
          dell’eternità. Per mancanza di un sentimento nazionale, noi abbiamo quasi go-
          duto nel diminuirci e nel misurare pazientemente il nostro pensiero alla stregua
          del pensiero altrui. Ho dinanzi a me diritta l’immagine di Eschilo che punta a
          Maratona”. Quindi un rimando finale alla battaglia del 490 a.C. ai combattimenti
          contro i persiani, la civiltà contro l’invasore, la democrazia contro l’imperialismo,
          la vittoria contro l’invasore.
              Concludo con una missiva di un giovane Sottotenente, tale Francesco Man-
          cinelli, emblematica per le idee del tempo, l’ufficiale si rincresce per il fatto che
          in molti non comprendano la fortuna di partecipare a questa guerra. A suo
          avviso il prendere parte al conflitto è l’atto più grande che in quei giorni po-
          tesse compiere, per innalzarsi di fronte a se stesso e di fronte agli altri e se per
          l’ideale di un individuo in ciò consiste, nulla di più fortunato per lui che avere
          la possibilità di realizzarlo.
              Alcune brevi considerazioni: la Patria, la Religione e la Famiglia sono strumen-
          ti per cercare di esorcizzare la paura, per motivare la propria presenza al Fronte,
          le lettere, alcune anche di grandissimo spessore, come avrete avuto modo di leg-
          gere, ci conducono attraverso un viaggio straordinario nel tempo, su quei sentieri
          e camminamenti, su quelle alture e montagne che verranno scelte per cercare le
          spoglie del Milite Ignoto, in quanto i luoghi più combattuti e sofferti. Accanto alle
          mitragliatrici, ai reticolati anche la corrispondenza ha un carattere moderno, le let-
          tere sono delle fonti dirette d’informazione che ci aiutano a comprendere il nostro
          passato e, anche ai nostri giorni, sono di grandissimo interesse storico e culturale.
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