Page 205 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          svolgendo le funzioni di capoconvoglio a bordo del piroscafo Pietro Maroncelli,
          silurato da un sommergibile nemico il 30 maggio 1918, si prodigò per il salvatag-
          gio degli uomini della nave, scomparendo infine con essa.
              Tra le attività della marina mercantile va menzionata la preziosa attività svolta
          nell’ambito di una missione particolarmente gravosa che impegnò la Regia Ma-
          rina: una missione che, oltre al carattere militare, ebbe tutte le connotazioni di
          un’immensa operazione umanitaria: il salvataggio dell’esercito serbo, travolto definiti-
          vamente dalla contemporanea offensiva austriaca, tedesca e bulgara.
                                                                Dal  22  novembre
                                                             1915 al 4 aprile 1916, tra
                                                             le  due  sponde  del  Mar
                                                             Adriatico  la  Regia  Mari-
                                                             na,  in  cooperazione  con
                                                             Gran  Bretagna  e  Fran-
                                                             cia,  compì  una  missione
                                                             senza  precedenti  e  non
                                                             solo di carattere militare,
                                                             ma  soprattutto  di  gran-
                                                             de  solidarietà  e  di  aiuto
                                                             nei  confronti  di  uomini,
                                                             donne  e  bambini  serbi
                        Salvataggio dell’Esercito Serbo
                                                             Nell’operazione di salva-
          taggio, furono impiegati piroscafi italiani, francesi e britannici. Per i malati e i feriti
          giunsero in soccorso 5 navi ospedale e 2 navi ambulanza italiane. La Regia Marina
          compì 440 viaggi di trasferimento in cui furono impegnate navi come il Città di
          Bari, Città di Siracusa e Città di Palermo. Purtroppo, ci fu la perdita del cacciator-
          pediniere Intrepido e il dragamine Monsone. Più di 340mila persone furono tratte
          in salve, ma anche tanti animali. Furono più di 26mila infatti tra cavalli e muli.
              Un evento lontano più di cento anni, caratterizzato dall’esodo di un’intera
          popolazione in fuga dalla guerra e che, a ben vedere, si ripete nel Mediterraneo,
          dove la nostra Marina Militare, oggi come allora, instancabilmente è in prima
          linea sul fronte umanitario.
              Per chiudere il mio intervento vorrei sottolineare come lo stesso Thaon di
          Revel, Comandante in Capo delle Forze Navali, allorché cessarono anche le osti-
          lità con la Germania ed ebbe quindi termine la guerra, con il suo Ordine del
          Giorno n° 38 “Proclama della Vittoria” del 12 novembre 1918, volle tributare il
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