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206        Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione




            per gli uomini al fronte, e indiretta, per tutta la società civile, riscuotendo anche
            un grande interesse giornalistico. Proprio in questi due ambiti, militari al fronte e
            società civile, si formò, tra l’altro e progressivamente, anche una nuova figura di
            combattente: l’uomo aviatore. Nell’immaginario collettivo e trasversalmente per
            tutti i Paesi, la figura dell’aviatore fu spesso associata alla figura del pilota, erede
            delle migliori tradizioni cavalleresche e ritratto come attore solitario a bordo dei
            nuovi “cavalli alati”. Su di essi, seppur all’epoca furono illuminati da minor glo-
            ria, è opportuno ricordare che anche gli ufficiali osservatori e i mitraglieri. Nelle
            squadriglie per l’artiglieria, infatti, l’osservatore dall’aeroplano, che era sempre un
            Ufficiale, era la figura più rilevante a bordo del mezzo aereo. Al fianco dei piloti,
            inoltre, a volte, vi erano anche i tecnici/motoristi che, pur non essendo considera-
            ti veri e propri aviatori, volavano, per mettere a punto quelle che potevano ancora
            definirsi delle macchine primordiali. Nella nuova dimensione, il cielo, il lavoro
            di ognuno dipendeva dal lavoro degli altri: la figura dell’aviatore, vista in questi
            termini, mette in risalto una nuova immagine, all’avanguardia per l’epoca, spe-
            cialmente nel rigido ambiente militare: il concetto di squadra, tramandato sino ai
            giorni nostri, dove sinergia, intesa e fiducia reciproca iniziavano a consolidarsi tra
            gli “uomini aviatori” a prescindere dal grado o dall’estrazione sociale degli stessi.
               Per una migliore comprensione di questa nuova figura, ne proporremo un’a-
            nalisi che, per fini espositivi, verrà scissa nelle sua duplice dimensione: la figura
            dell’uomo aviatore formatasi all’interno del ristretto gruppo sociale dei militari,
            con particolare attenzione alle loro selezioni, all’addestramento e al nuovo impie-
            go bellico nella Grande Guerra, e quella che si andò progressivamente determi-
            nando nella più ampia società civile quale effetto della comunicazione mediale.
            Come spesso accade, le due fattispecie, distinte anche nella realtà, presentano,
            come vedremo, dei momenti di sovrapposizione.


            L’uomo aviatore. Una nuova dimensione del militare

               Rivolgendoci al ristretto ambito della società militare, il nuovo impiego bel-
            lico del mezzo aereo portò, innanzitutto, la necessità di un nuovo tipo di ar-
            ruolamento. Nonostante le “esigenze belliche”, la nuova figura di combattente
            non derivò da costrizioni ma da un atto formale basato su una specifica azione
            pensata e perpetrata su base volontaria: la presentazione di una libera domanda.
               La decisione di combattere una guerra nei cieli, doveva partire necessaria-
            mente da una volontà e da una consapevolezza soggettiva, prima di qualsiasi
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