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288        Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione




               Lo storico Emilio Gentile ha scritto nel 1998 che il monumento, per il regime,
            non è più “un simbolo in sé” ma «cornice di un simbolo, perché simbolo diventa
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            la massa che lo occupa nelle grandi occasioni rituali» . Ma alla massa dei vivi si
            unisce qui la massa dei caduti alla quale, nonostante il principio di individualità, i
            Grandi Concentramenti di Salme intendono rendere onore. Una celebrazione invero
            strumentale, un’appropriazione del sacrificio dei soldati negli stessi anni in cui il
            regime si apprestava a una nuova e ancor più terribile guerra.
               Sacrari e cimiteri di guerra sono testimoni della Storia; di ciò è necessario
            essere consapevoli, per rivolgersi ad essi con attenzione, rispetto e cura, com-
            prenderne le ragioni e il monito che tramandano: la memoria delle vite divelte
            dalla guerra, da tutte le guerre.



































            40   GENTILE EMILIO, Perché studiamo i monumenti? Considerazioni su un libro di Catherine Brice, in
               «Roma Moderna e Contemporanea», n. 3, 1998, pp. 539-549.
            Questo testo è una rielaborazione dell’intervento presentato nell’ambito del convegno Il Milite
            Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione; i riferimenti bibliografici in nota
            sono essenziali e funzionali al contenuto della relazione. Ringrazio il Commissariato Generale
            per le Onoranze ai Caduti - Direzione Lavori e Demanio per la concessione del materiale ico-
            nografico.
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