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310        Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione




               Con il tempo, per legare di più il popolo alle sue Forze Armate, oltre al con-
            sueto omaggio al Milite Ignoto da parte del Presidente della Repubblica venne
            adottata l’iniziativa di aprire le Caserme alla cittadinanza.
               Poi, nel 1968 la ricorrenza subì una diversa titolazione: “Festa dell’Unità Na-
            zionale, giornata delle Forze Armate e del combattente”. Non fu dunque un caso
            se nello stesso anno venne creato il Cavalierato dell’Ordine di Vittorio Veneto
            spettante a tutti gli ex combattenti della grande guerra in vita che avessero potuto
            dimostrare di aver trascorso almeno sei mesi in zona di operazioni.
               In tutti i comuni, grandi e piccoli, le cittadinanze si ritrovarono attorno il
            Monumenti ai Caduti per ricordare quanti, in ogni momento della nostra storia,
            avevano fatto olocausto della propria vita per garantire un futuro migliore alle
            successive generazioni.
               Il 26 gennaio 1977 a Palazzo Chigi e ai massimi livelli il Presidente del Consi-
            glio e i Segretari Generali delle più importanti sigle sindacali sottoscrissero un ac-
            cordo relativamente al costo del lavoro e sulla produttività che culminò nel varo
            della L. 5 marzo 1977 n. 54 di immediata entrata in vigore.  La legge in parola,
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            Presidente del Consiglio l’On. Giulio Andreotti, prevedeva la sospensione degli
            effetti civili di 2 festività nazionali e di 5 festività religiose.
               Le festività civili erano quelle del 2 giugno, festa della Repubblica, e quella del
            4 novembre, Festa dell’Unità Nazionale.
               In realtà non vennero soppresse in senso stretto ma la loro celebrazione ven-
            ne rinviata alla domenica più vicina. Solo al Presidente della Repubblica è con-
            cesso di celebrare la ricorrenza nella giornata prevista.
               Il Presidente della Repubblica che promulgò quella legge era l’On. Giovan-
            ni Leone.
               Non entro nel merito delle festività religiose che sono regolate anche da
            accordi tra Italia e Città del Vaticano. Mi limiterò a trattare solo delle due ri-
            correnze civili.
               Il provvedimento adottato dal Governo Andreotti limitatamente alla ricor-
            renza del 2 giugno rimase in vigore per 24 anni giacché, grazie al sostegno dato
            dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, quella festività venne ri-
            pristinata per effetto della L. 20 novembre 2000 n. 336 presentata dal nuovo
            Presidente del Consiglio, On. Giuliano Amato.




            5    Gazzetta Ufficiale 7 marzo 1977 n. 63.
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