Page 35 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          1  Sessione - Il tributo di sangue                                      33



          stata lenta e graduale, con una gittata delle armi individuali passata dai 150 metri
          dell’archibugio ai 250 del moschetto, tra il 1815 e il 1914 questo valore aumentò
          di dieci volte con la diffusione del fucile a ripetizione a otturatore girevole-scor-
          revole. Già verso il 1870 le armi da fuoco avevano avuto una prima importante
          trasformazione con l’uso generalizzato della rigatura della canna che aumentava
          precisione e gittata. Il principio era noto da tempo ed era stato utilizzato fin dal
          XVI Secolo in armi da caccia e sportive, per poi trovare applicazione nel XVIII
          Secolo nelle carabine in dotazione ad alcuni reparti, ma sia per il loro costo, sia
          perché la rigatura rallentava le operazioni di caricamento dalla bocca dell’arma,
          le carabine a canna rigata non erano considerate idonee a un uso generalizzato
          sul campo di battaglia, dove il volume di fuoco era più importante della preci-
          sione. Tra il 1840 e il 1850 era però entrato in uso un tipo di pallottola di forma
          conoidale la cui parte inferiore all’atto dello sparo si espandeva e impegnava la
          rigatura, e che non richiedeva cure particolari nell’operazione di caricamento
          potendo essere fatta semplicemente scivolare all’interno della canna. La cadenza
          di tiro era pari a quella delle armi a canna liscia, ma gittata e precisione erano
          significativamente maggiori. Nello stesso periodo il meccanismo di sparo a pie-
          tra focaia era stato sostituito da quello a capsula, molto più efficiente, e subito
          dopo era stata la volta delle prime armi a retrocarica, a cominciare dal fucile “ad
          ago” Dreyse, introdotto in servizio dall’esercito prussiano già nel 1841, che per
          quanto rozzo permetteva di sparare tre colpi nel tempo in cui i fucili ad avanca-
          rica ne sparavano uno, e poteva essere caricato nella posizione a terra evitando
          al tiratore di esporsi. Dopo la dimostrazione di efficacia data da quest’arma nel
          1866 tutti gli eserciti europei accelerarono il processo di transizione dall’avanca-
          rica alla retrocarica.
              Un’altra importante innovazione, resa possibile dai progressi della chimica,
          fu la comparsa nel 1882 delle polveri senza fumo che, avendo una combustione
          molto più rapida e completa della polvere nera, sviluppavano un’energia mag-
          giore, non producevano le nubi di fumo denso che rivelavano la posizione del
          tiratore e limitavano la visibilità sul campo di battaglia, non lasciavano residui tali
          da richiedere di scovolare la canna rallentando la cadenza di tiro.  Il tiro utile del
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          fucile da fanteria arrivò a un migliaio di metri, mentre la contemporanea ridu-




          4    TREVOR N. DUPUY, The evolutions of  weapons and warfare, Da Capo Press, New York, 1984,
              pag. 213.
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