Page 73 - Archivistica Militare - Temi e problemi
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La pubbLicistica in materia di archivistica miLitare: storia, attuaLità, prospettive  73

              battenti, coincidente, peraltro, con l’arrivo a Roma di 1.500 casse contenenti
              la documentazione delle grandi unità operanti, resero totalmente insufficienti i
              locali di palazzo Baracchini. Parte di tutto questo carteggio fu collocato in una
              casamatta della Batteria Nomentana, e solo nel giugno 1928, compiuta una pri-
              ma operazione di revisione e selezione di tale quantità di materiale, esso confluì
              nell’Archivio dell’Ufficio Storico. Negli anni trenta l’Ufficio Storico provvide
              a raccogliere la documentazione relativa alla Campagna contro l’Etiopia ed
              alla partecipazione delle truppe italiane alla Guerra Civile Spagnola. Durante
              la Seconda Guerra Mondiale l’Archivio si trasferì nella sede di campagna di
              Orvieto dove, dopo l’8 settembre 1943, una parte del carteggio venne murata
              nel sottosuolo del Duomo; altre casse di documenti furono invece riportate a
              Roma e nascoste presso il Vittoriano, da cui vennero recuperate intatte dopo la
              Liberazione. Nel novembre del ’43 la restante parte di documenti fu prelevata
              da elementi della R.S.I. ed il successivo febbraio il carteggio del Comando
              Supremo delle Forze Armate, concernente la seconda guerra mondiale, venne
              trasferito al nord, in un primo tempo a Milano, quindi a Sondrio, poi, dopo aver
              tra l’altro subito alcune asportazioni, nella zona di Cenate (Bergamo) ed infine,
              nell’autunno dello stesso anno, ad Arbizzano in provincia di Verona, dove andò
              in gran parte perduto in seguito ad un incendio (22-23 aprile 1945). Nel frat-
              tempo (maggio 1944), il carteggio rimasto ad Orvieto (escluso quello della 2ª
              Armata) venne trasportato a Trescore Balneario (Bergamo), con un viaggio che
              si può senz’altro definire esiziale per la sua conservazione. Alcuni documenti
              furono catturati prima dai tedeschi, poi sequestrati dagli Alleati, in particolare
              da statunitensi e da britannici; i primi restituirono quasi tutto il materiale nel
              1967, dopo averlo microfilmato; di recente, spezzoni di quei fondi sono stati
              recuperati grazie all’intervento dell’Ufficio dell’Addetto Militare a Washing-
              ton. Nel Regno del Sud, nella sede di Lecce, fu riordinato a fine ’43 l’Ufficio
              Storico dello Stato Maggiore del Regio Esercito, che si occupò, tra, l’altro, di
              raccogliere e conservare la documentazione di quelle unità che combattevano a
              fianco degli Anglo-Americani. Con la liberazione di Roma da parte delle forze
              alleate, nel luglio 1944 l’Ufficio Storico fu ricollocato nella capitale, prima nei
              locali di Palazzo Esercito in via XX Settembre, poi nella sede del compren-
              sorio militare “Nazario Sauro” di via Lepanto. Nel corso del 2000, l’Ufficio
              Storico si è trasferito presso la sede di via Etruria, 23, nella caserma “Goffredo
              Zignani”, ad eccezione della 2ª Sezione Archivi che è rimasta nella sede di via
              Lepanto.
                 Oggi l’Ufficio dispone di un Archivio Storico valutato in oltre otto milioni
              di documenti. Ad esso, si affianca quello altrettanto cospicuo, e in continua cre-
              scita, rappresentato dalle Memorie Storiche, documenti che Comandi, Reparti,
              Direzioni e Uffici compilano ogni anno per consegnare al futuro le principali
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