Page 53 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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sulla Triplice Alleanza. Nè l'Ufficio è in possesso di fonti documentarie
proprie e che possano consentire di trattare della Triplice sotto il profilo
militare.
In proposito è interessante ricordare che un nostro scrittore militare,
Ten. Col. Commissario Carlo Osvaldo Pagani, nel 1900 pubblicò sulhl
« Rivisra politica e leuerarìa » uno studio intitolato «Il primo apostolo
della triplice alleanza», a ricordo e commento dell'opera prioritaria svoltn
da Nicola Marselli fin dal L870 a fAvore dell'Alleanza dell'ltalin con le po-
tenze centrali.
Prof. Alberto M. GHISALBERTJ - Chiedo scusa se inrervengo, ma
vorrei ricordare, soprattutto a quelli che hanno parlato per ultimi - e, in
sostanza a tutta questa nostra simpatica assemblea - che quello eh~
hanno praticamente chiesto il Gen. Ludovico e la M.O. Fantini, è fonda-
mentalmente proprio lo scopo del nostro Convegno.
Io credo che quando il Geo. Capriata ed i suoi validi collaboratoci
hanno ideato di dnre forma concrera ad ~tn Convegno di questo genere, lo
scopo preciso sia stato proprio quello di -fare il punto sulla situazione attuale
degli studi storici militari io ltnlia. affinchè fossero più diffusi e professAti
da « clerici » e «laici» competenti; e successivamente studiare il problema
di interdipendenza degli Archivi. Risulrn ormai chiaro, infatti, da quanto è
stato detto questa mattinn, che molti documenti militari non sono facilmente
riotracciabiH, o perchè posti sotto questo o quel suggello, o perchè siruati
in altri Archivi, diversi da queiU degli Uffici Storici militari e in pratica
inaccessibili. Ben pitJ innccessibiJi di quanto non lo siano attualmente, per
merito degli attuali Capi Uffici, gli Uffici Storici militari.
E' proprio questo, quindi, lo scopo del nostro Convegno: arrivare
ad una corretta possibilità di intesa fra gli storici che vestono come noi,
come me, e gli altri, che vestono quelJa divisa che ancora invidio c che
ricordo con qualche nostalgia per averla in altri te.mpi vestita anche io.
Caro Gen. Ludovico, Lei hn perfettamente ragione quando al:ferma
che per fare la storia occorre essere sicuri degli avvenimenti. Mn purLrop-
po, diceva la buonanima di Cavour - che è sraro anche lui militare e,
pur non facendo lo storico professi011ale, faceva la storia - che la storia è
una grande improvvisatrice. Quindi occorre anche calcolare il rischio: noi
facciamo tutte le nostre ricerche da cui traiamo affermazjoni che ci sem-
brcmo certe e che una generazione più tardi dimostrerà inatrendlbili.
Noi stiamo, un po' rulli quanti, cercando di risolvere i problemi
storici, nella speranza di essere arrivati alla scoperta concreta, ma chi ce
lo assicura? ...
Qui, ad un certo punto, al vecchio (dato che tra un po' vado in
pensione) professor Ghisalberti, subentra l'onrico sottotenente di com-
plemento Ghisalberti, il quale, in una mattina dello sua vita - se non
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