Page 54 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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ricordo  male  era  una  mattina  del  febbraio  1916  e  faceva  molro  freddo,
           perché  stavamo  a  1.460  metri  -  ha  letto,  portatogli  dal  suo  arrendente,
           il  « Corriere  della  sera »  di  due  giorni  prima,  in  cui  era  riferito  in
           un  « comunicato >>  firmato  da  Cadorna  che  là  in  quella  zooa,  c'era  stato
           un  violento  attacco  di  Austriaci  che  avevano  rentato  di  occupare  le  nostre
           posizioni.  Di conseguenza  io,  per giorni c  giorni,  ho ricevuto  lettere  ansiose
           del  mio  povero  babbo  e  di  mia  sorella  che  mi  chiedevano  come  stavo.
           Invece non era successo niente. Eppure quel « comunicato Cadoma ) >  era, ed
           è,  un  documento  storico  che  attestava  un'azione  che  da  parte  nemica  non
           era  mai  avvenuta ....
               Cose  che  succedono.  Dobbiamo  indubbiamente  ce~care di  arrivare  alla
           verità:  ma  la  verità,  storici  militari  e  storici  laici,  è  come  l'optimum  al
           quale  punta  la  fichtiana  Missione  del  dotto.  E'  un  traguardo  al  quale  si
           tende,  ma  che  in  pratica  è  ir.raggiungibile;  nel  caso  contrario  non  si  com-
           prenderebbe  perché  ogni  generazione  si  affanna  a  buttare  all'aria  cose
           che parevano ormai accertate alle generazioni  precedenti.
               L'incontro di  Teano,  sia esso  avvenuto  a  Teano,  o  a  Tsvema Catena,
           è  avvenuto.  Ma  consentitemi  di  fare  un  po'  di  autobiografia.  Nel  1960
           forse  ho  rischiato di  essere lapidato,  in  quanto  in un  Congresso,  sulla base
           di una certa documentazione,  avevo  ritenuto  opportuno  restituire la  validità
           de.II'incontro  di  Teano  a  Taverna  Catena.  Da  quel  Congresso,  poi  -  al
           quale  hanno  partecipato  anche  alcuni  miei  giovani  amici  che  sono  qui
           presenti -  sono stato  condotto,  non  a  furor di  popolo,  ma  anzi  a  corresia
           di  popolo,  a  Teano.  E  io,  che  avevo dimostrato  un  quarto  d'ora  prima  che
           l'incontro  non  era  avvenuto  Il,  mi  sono  trovato  di  fronte  ad  un  sindaco
           con  sciarpa,  ad  una  banda  che  suonava  tutti  gli  inni  nazionali,  a  fanciul-
           lette  e  fanciulletti  delle  scuole,  che  volevano  S:ilpete  da  me  se  l'incontro
           di  Teano era avvenuro veramente ll oppure  no.  E  allora  che cosa  ha  farro
           quel  povero  storico?  Ha  detto:  « Signori  miei,  aUo  stesso  modo  cbe  le.
           città deUa  Grecia si  contendevano  l'onore  di avere dato  i  natali  ad Omero,
           cosl  anche l'incontro di Teano è  conteso  da varie  località ... ».
               A  parte gli scherzi -  sebbene a quest'ora della giornata sia bene anche
           scherzare  un  pochino  -  il  fatto  è  questo:  che  noi  tentiamo  tutti  di
           raggiungere,  di  scoprire  la  verità,  sui  documenti  di  cui  disponiamo.  La
           Storia si fa  sui documenti,  ma stiamo attenti a  non cadere nella  ingenua cer-
           tezza  di  Alessandro Luzio,  il quale affermava:  «La Storia  non  si  potrà  mai
           fare  finché  non  si conosceranno  tutti  i  documenti ».  E  chi  li conosce  tutti
           i  documenti?
               Ma  pensare  un  po'  se,  per esempio,  per scrivere la storia delle guerre
           civili  di  Roma  antica,  dovessimo  attendere  di  poter leggere  l'autobiografia
           di  Silla  (ché  anche  lui,  come  rutti  gli  Ir.aliani  ben  pensanti,  certamente  ha
           scritto  la  sua  autobiografia).  E  invece  la  storia  delle  guerre  civili  è  srnta
           fatta  benissimo  anche  senza  l'autobiografia  di  Silla.  Ci  mancherebbe  altro
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