Page 49 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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Una  noLevoie  attività di  ricerca,  in  proposito,  sta svoigendo da  qualche
       anno il « Centro di  studi  sulla  deportazione e  l'internamento» dell'Associa-
       zione Nazionale Ex Inremnli, promosso c sostenuto da un gruppo eU studiosi,
       storici,  giuristi,  medici.  [  primi  risultati di  queste  ricerche sono  raccolti  nei
       q  Quaderni  del Centro di studi ... 1>  (qunuro già  pubblicati  e il quinto. dedi-
       cato all'8 seuembre,  in corso dì stampa).  11  Centro ha  promosso anche degli
       incontri  di  studio  invitando  specialisti delle  varie  discipline  interessate  n1
       fenomeno  della  deportazione.
           A  queste  rice.rcbe  possono dare  un  prezioso  e  insosriruibilc  conrriburo
       gli  Uffici  storici  di  Fou.a  armata.  Perdurano,  infatti,  notevoli  lacune  nella
       storia delie  vicende, lacune che le fonti  militari  possono e  debbono colmare.
       Basti  pensare aUn cUCficoltà  di accertare perfino il numero dei  militari  inter-
       nati  (che o&cillerebbe da 600 mila  a 700 mila) e quello dei  caduti  (35 mila
       o  50?) e dei dispersi  (nei  gradi si  ignoro  finora  ogni dato).  Alrri argomenti
       di  ricerco  finora  poco  affrontati  sono  quelli  delle  vicende  di  gruppi  impor-
       tanti  trovatisì  in situazione  normale  rispetto  alla  massa  dei  militari  italiani
       all'atto  dell'armistizio.
           Accenno  solo  od  alcuni  episodi:  i comandi  truppa  e gli  uffici  srralcio
       de1l'Armir  in  Polonia,  sui  quale  di  recente  un  giornalista  polacco  e  due
       srorici  russi  banno  rivelato notizie importanri, ma soffocate da altre inesaue
       o  male  interpretate;  il gruppo  dei .marinai  della  base di DllllZica;  il gruppo
       dei  sommergibili di  Bordeaux;  e  altri  esempi  numerosi  si  potrebbero  (ore.
       Sul  dram.nlll  dci  siluramemi  di  piroscafi  et~richi  di  internati  proveniend
       dalle nostre basi dell'Egeo qualche documento  ha  pubblicato l'Ufficio storico
       della  Marina  militare,  ma  la  ricerca  porrebbe  essere  validamente  prottaltll.
           Un  altro aspeuo poco  conosciuto è quello dell11  sorte di  alcuni  nott"voli
       gruppi  di  militari,  che  non  furono  inviati  nei  lager  degli  l.M.l.,  ma  nd
       famigerati  campi  di  sterminio, per rogioni  rimaste sconosciute. Per i  militari
       di  Dora  qualche  notizia  è  contenuta  neUa  relazione  sul  campo di  Wieuan·
       dorf pubblicata nel  1946 dall'allora  «comandante  italiano» del Campo Pie·
       rro  Testa.  Questa  cirozione  mi  porta  n  sortolineare  l'importanza  di  queste
       relazioni  che  rutti  i  « comandanti  italiani »  redassero  a1  ritorno  dall'imer·
       namento e che, come quella del Testa, dovrebbero essere portate a conosccn·
       za  degH  studiosi.
           Condudo auspicando  una  viva  c  fattiva  coUaboroz.ione degli  Uffici sto-
       rici  di  Forza  armata  anche  per  questa  ricerca,  che  riguarda  un  episodio  di
       rilievo  non  solo  per le dimensioni numeriche,  ma  anche  per il valore morale
       della  re.~isrenza opposta  dagli  internati  alle  richieste  nazistc  in  nome  della
       fedeltJ\  c  dell'onore.
           Gen.  C.A.  Luigi  MONDINI. -  Desidero  innanzi  tuuo  ricordare  che
       la genesi  di  questo Convegno può, con ogni  probabilità, farsi  risalire a1  Con-
       gresso degli  storici,  tenuto a Perugia, nel corso del quaie,  la  Sezione storica
       Militare,  da  me  presieduta,  espresse  l'auspicio  che  venisse  dato  incremento
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