Page 51 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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simo, conosciuto fin dai banchi della scuola elementare e ricordato come
pochi altri sul piano della cultura popolare. Ha dunque importanza darne
una versione ptecisa da parte della storiografia ufficiale, come poi non è
per nulla difficile.
Fatto sta invece che esistono due monumentini in posti diversi che
celebrano l'avvenimento, e sono state perfino alterate delle epigrafi, per
malinteso orgoglio campanilistico.
Prof. Oddone FANTINI (M.O.). - Caro Presidente, egregi colle-
ghi ed amici, se noi siamo chiamati qui, per parJare sulle relazioni presen·
tate dagli Uffici Storici, ebbene io dirò il mio modesto parere in proposito.
Credo che noi dobbiamo cominciare a parl~re di questo convegno e
delle tre relazioni che sono state presentate. Circa le relazioni, per quanto
sobrie, io vì posso dire d11 stuclioso dì economia e un poco anche dì storia,
che esse hanno soddisfatto la mia attesa o quanto meno hanno indotto a
stimolare ulteriori studi.
Vorrei dire, semplicemente, però, che in una o due relazioni bo visto
citati dei nomi stranieri e ho dovoto constatare (a simiglianza dì quanto
accade nelle nostre Università, quando vengono presenta-te tesi dì laurea)
che, per dare l'impressione dì essere colti, non pochi giova.ni citano gli
stranieri e non citano gli italiani. Io, invece, come studioso, soprattutto,
dì materie economiche e insegnante da alcuni anni alla Scuola dì guerra,
ho potuto rendermi conto che vi sono molti nomi dì autori italiani, nel
campo storico e nel campo economico, che andrebbero citati con mag·
giore senso di responsabilità e dì riconoscenza.
Circa 10 anni fa io ho scritto una memoria sui lineamenti di politica
economica di guerra e ho citato molti autori italiani, fra i quali: il Panta·
leoni, Enrico Barone e Luigi Einaudi per non dire di altri. Pertanto rac·
comanderei, anche dal punto di vista economico, agli Uffici Storici, di
raccogliere e citare opere dì italiani anche per premiarli delle loro ricerche
a servizio della verità.
Noi, però, siamo qui anche per dire il nostro pensiero in merito alla
iniziativa dell'odierno C.onvegno. Orbene ritengo doveroso riconoscere che,
se non avesse altri meriti, questo Convegno avrebbe quelJo di aver reso
possibile un. simpatico incontro fra civili e militari. Non so se si può
aggiungere che - come ho detto in altre occasioni - c'è purtroppo, in
Italia, un distacco tra l'ambiente o il moodo economico e l'ambiente o il
mondo militare. Questa è la verità e rutto ciò che viene promosso per
l'incontro fra questi due mondi è degno di lode.
Perchè io invoco un maggiore contatto tra i due ambienti? perchè
ci sono molti farti penosi o quanto meno dannosi, che dipendono da questa
mancata reciproca comprensione. E allora, cominciamo dal mondo deUa
scuola e della cult= e, qualunque sia la nostra origine, facciamo di tutro
per avvicinare questi due ambienti. Certamente ci sarà dato di trovare
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