Page 60 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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alla  struttuta  e  vicende  milltad  di  detti  stati  nel  periodo  risorgimentale,
           a.nche come premessa alle successive ricerche per lo studio, ad esempio, dell'in-
           serimento  di  quegli  apparati  militari  in  quello  dello  Stato  italiano  in  for-
           mazione.
               A  differenza degli  Archivi  di  Stato, l'Archivio Centrale ba limiti crono-
           logici  ben  definiti,  essendo  stato  costituito  come  archivio  centrale  del
           nuovo Stato e  pertarlto esso parte dalla proclamazione del Regno.
               Ma la funzione  di  conservazione  dei  fondi  documentari  non  si  limita  a
           quelli  affluiti  negli  Archivi  di  Stato  e  Archivio  Centrale,  ma  si  estende
           anche agli  archivi in  formazione  presso  le  amministrazioni  centrali  e  perife-
           riche  attraverso  apposite  commissioni  di  sorveglianza,  sapendosi  bene  che
           l'archivio per  iJ  futuro  o  come si  dice comunememe,  storico,  si  forma  e  si
           difende  negli  archlvi  correnti.
               Attraverso,  poi,  le Sovrimendt:nze  archivistiche,  a  carattere  regionale e
           quindi con sede nei  capoluoghi di  regione, lo Scato esercita la vigilanza sulle
           alue categorie di  ~~rchivi, vale  a  dire quelli  degli  enti  pubblici  diversi  dallo
           Stato e  dei privati.
               Una  rete  quindi  di  istituti  e  di  uffici  che  copre  l'intero  paese  e  che
           potendo,  nei  limiti  consenrit!gli  dalla  le,gge,  intervenire  perché  fondi  docu-
           mentari  rimasti  fuori  dalla  loro  sede  legittima  siano  assicurati  a  questa,
           nonché  esercitando  la  rivendica  nei  confronti  degJj  atti  di  Stato  che  si
           trovino  in  mani  di  privati,  controlla  anche  il commercio  abusivo  dei
           documenti, applicando,  infjne, alJe  carte  le  moderne  tecniche per il restauro
           e  la  riproduzione  microfotografica,  dovrebbe  assicurare  la  conservazione
           dell'intero  patrimonio  archivistico  nazionale.
               Il quale patrimonio sia esso dello Stato, degli  enri pubblici o  dei privati,
           viene  veduto,  come  un  tutto  unico,  per  la complemenrarietà  evidente  delle
           singole  fonti  archivistiche, le  une con  le  altre.
               Le possibilità di consultazione dJ questo patrimonio documentario ai  fini
           degli studi sono  tra  le più  ampie se confrontate con quelle di altri  paesi,  in
           quanto da  noi gli  archivi  sono  pubblici,  cioè  aperti  al  pubblico,  con  la  sola
           eccezione  di  quei  fondi  documentari  che  possono  essere  qualificati  come
           interessanti  la  politica  estera  e  la  politica  inrerna  che  diventano  pubblici
           dopo  cinquanta  anni;  è  però  possibile ottenere  deroghe  e  consultare  docu-
           menti  di data più recente. Ai  fini  della  possibilità di consultazione la  noscra
           legge  non  pone differenze  n·a  cittadini  iraliani  e  stranieri.
               Il fatto  poi  che  lo  Sato  può  imervenire per favorire  da  pane del  pri·
           vato  possessore  di  archivi  la  messa  a  disposizione  dello  studioso  dei  docu-
           menti  do  esso conservati,  naturalmence con  il  rispetto  di  quella  riservatezza
           che deve  sempre circondare  soptatturro  i  carteggi  di  natura  familiare  e  pri-
           vati,  e  la  stessa  possibilità  che  la  legge  riconosce  allo  ScalO  di  consultare
           archivi  priv:ui ai  fini delle  proprie  ricerche  e  studi  storici,  è  una  conferma
           della ampie= di  possibilità che  vengono offcne fra  noi. agli  studi.

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