Page 65 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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tentativi vari Éurono fatti, anche attraverso speciali missioni miÌitari parà·
cadutate, di recuperare fonti documentarie di primario interesse.
Nel 1943, Hitler, nella sua follia divisb di costl'uire in Germania il
grande archivio della storia tedesca disponendo il trasferimento in Germania
di tutte le fonti documentarie interessanti quella storia a cominciare dalle
p1ù antiche per scendere ai tempi più recenri. U piano per l'Italia (piano
Meyr) non ebbe fonunatamente esecuzione; tuttavia fìnirono negli archivi
tedeschi gran numero di documenti, anche in copia, che gli agenti tedeschi si
erano procurato già prima dell'& settembre. Documenti italiani anche d'inte·
resse militare furono trovati dopo la liberazione di. Roma ndla cassaforte di
quella ambasciata.
Ma il vero dramma ebbe inizio con il crollo della Repubblica di Salò,
quando agenti di varie potenze, partigiani di vario colore politico cercarono
di impossessarsi della documentazione ritenuta a diverso titolo di maggiore
interesse. Occorre però dare atto ai vari Comitati di Liberazione cosriruitisi
in Alta Italill che quando poterono impedirono l'assalto e la dispetsione
<~Imeno degli archivi ministerlali. Tunavia come è noto la dispersione fu
grMde. Gli <~alleati », che per la resa incondizionata avevano diritto di
prendere visione e copia dei documenti dei nostri archivi, avevano costituito
a questo fine la Commissione Alleata Ricerche Diplomatiche. Questa Com·
missione organizzò subito dopo il 25 aprile il recupero degli archivi esistenti
al Nord. Come è noro tutti i ministeri organizzarono missioni di funzionari
che a questo scopo coadiuvarono l'azione degli agenti alleati (la Commissione
presieduta da un italo-americano, Vincent La Vista, era costituita di inglesi,
americani e di italiani, fra i quali, unico superstite oggi, chi scrive). Dopo
mesi di lavoro furono composti vari treni di vagoni carichi di documenti;
sulle casse che li contenevano, un marchio indicava i.l materiale che poteva
ritornare agli uffìci di origine e quello che doveva essere concentrato in
un apposito edificio in Roma, ove sarebbe stato esaminam; è chiaro che fra
questo materiale figuravano gli archivi di maggiore interesse politico, indu·
srriale e alcuni spezzoni di archivi militari sia dell'esercito che di Ior.ma·
zioni fasciste.
Ll fatto che oggi presso gli Archivi Nazionali di Washington sia possi·
bile per pochi dollari avere il microfilm di documemi italiani, nasce dai
microfilms farri in quel tempo.
Fu una buona idea che la Commissione prima che le truppe am.ericane
ritornassero io patria, diramasse un fonogramma perché i comandi lasciasserv
in Italia gli archivi che porevano aver preso e portavano con loro. Fu. cosl
che una grande unirà depositò, al momento dell'imbarco, sul molo del porro
di Livorno, l'intero archivio de.l Maresciallo Grazianì.
Non tutti però i comandi attuarono o ebbero modo di attuare tale di-
sposizione; questo spiega perché arrivarono in America archivi di Comandi
italiani e documenti di uffici militari (posso rnostrarvi di quesd fondi do-
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